Pellet, tra tutti quelli che puoi acquistare quale riscalda di più?

Non tutti i pellet sono uguali, alcune volte penso di risparmiare ma non lo stai facendo affatto!

Pellet, quelli che puoi acquistare
Pellet che rende di più (canva-Ecoo.it)

In questo periodo le stufe e le caldaie vanno a pieno regime quasi in tutte le case d’Italia. Sono diverse le soluzioni di chi possiede un impianto di riscaldamento autonomo, soluzioni più o meno green e che in genere sono promosse per lo più per favorire potere riscaldante e convenienza. In questo ambito il pellet è stato per anni uno dei materiali principe del mercato, con il suo prezzo ridotto e la sua praticità di utilizzo che, unità al potere riscaldante, ha reso questo materiale un connubio vincente. Non tutti i pellet sono uguali però, questo chi è più informato lo sa bene, anche se in molti ultimamente hanno imparato ad accontentarsi per via dei prezzi.

Occhio a risparmiare sul pellet, questo tipo scalda molto meno e non ti conviene!

Pellet, quelli che puoi acquistare
Pellet o di abete o faggio (canva-Ecoo.it)

Esistono in commercio moltissimi tipi di pellet provenienti da legni diversi e che posseggono più o meno certificazioni attestanti la loro qualità. Un buon pellet deve avere alcune caratteristiche, quella di produrre meno residuo e quella di riscaldare sono appunto tra le più importanti. In linea di massima il pellet maggiormente “green” lascia anche meno residuo, questo perché contiene meno leganti al suo interno e ciò che viene bruciato è dunque solo legno e nulla più.

Negli ultimi anni però le persone si sono abituate ad accontentarsi, questo per via della tensione geopolitica e del rialzo dei costi dell’energia che ha portato questo materiale a subire grosse impennate di prezzo. Basti pensare che fino a qualche anno fa una sacchetta di pellet costava in media 4 euro e poco più, mentre nei due anni precedenti il prezzo della stessa sacchetta è arrivato a toccare i 13 euro ed in alcuni casi a superarlo.

Adesso la situazione sta via via tornando normale, con i prezzi medi attuali che si aggirano intorno ai 6 euro al sacco, ma molte persone per via di questo costi, comunque non proprio bassi, hanno smesso di ricercare la qualità soffermandosi più che altro sul prezzo. Risparmiare però non sempre ci fa davvero risparmiare, questo perché alcuni pellet scaldano parecchio di più implicando quindi un consumo minore di materia prima.

In genere il legno più utilizzato per la pellettizzazione è quello di abete e quello di faggio, il secondo scalda di più, con un potere calorifico di circa 5.2 kWh/kg, lasciando anche però una maggior quantità di residuo, il primo scalda leggermente meno, con un potere di circa 4.8 kWh/kg ma essendo generalmente più “pulito”. Questo due prodotti vanno per la maggiore ma per avere la garanzia che siano realmente efficienti come scritto sulla confezione dovremmo affidarci sempre a marchi certificati dalla certificazione EnPlus A1 o al massimo EnPlus A2.

Pellet, quelli che puoi acquistare
Scegliere il pellet giusto (canva-Ecoo.it)

Leggere l’etichetta e affidarci a prodotti certificati è l’unico sistema per non incappare in fregature e bruciare del materiale non tossico e che renda quanto promesso. Risparmiare, invece, ci espone a rischi, non solo per la salute, visto che aziende non certificate spesso utilizzano collanti non proprio salutari, ma anche in termini di resa potremmo essere beffati, bruciando un pellet che faticherà a far salire di temperatura la stufa e quindi rendendo inutile il risparmio ottenuto nell’acquisto.

Scegliendo accuratamente ciò che andremo a bruciare potremo quindi stare più tranquilli e risparmiare avendo investito magari pochi centesimi in più per ogni sacchetto, ma ottenendo un guadagno maggiore di quel che immaginavamo.