Naufraga l’imbarcazione e lui sopravvive 3 giorni grazie ad una sacca d’aria

Il relitto della nave (Foto da Canva) – Ecoo.it

Una imbarcazione naufraga e c’è una sola persona che riesce ad avere salva la vita, in una maniera tanto fortunata quanto terribile. Tutto intorno a lui è come in un film horror.

 

L’imbarcazione naufraga e non sopravvive nessuno, se non una sola persona. E per quest’unico superstite è stato come ritrovarsi in un inferno fatto non di fuoco e fiamme ma di acqua e di rumori sinistri. Questa terrificante esperienza è capitata ad un certo Harrison Okene, che lavorava come cuoco a bordo di una grossa nave rimorchiatrice. Purtroppo la stessa è finita con l’affondare del tutto, causando un disastro senza eguali in epoca recente, ad eccezione di quanto avvenuto dalle nostre parti con la triste vicenda della Costa Concordia.

La nave da crociera italiana urtò degli scogli all’isola del Giglio, al largo di Grosseto nel gennaio del 2012, con l’incidente che causò 32 morti. Ebbene, esattamente un anno dopo una sciagura finisce con il capitare anche al rimorchiatore sul quale Harrison Okene, protagonista di quest’altra vicenda, sale con nessun brutto presentimento riguardo al fatto che poi si sarebbe ritrovato a vivere una scena a metà tra un film di azione e un horror. Quello che gli è capitato è assolutamente tremendo, e capirete il perché.

L’imbarcazione naufraga, lui è l’unico a salvarsi da quell’inferno

Il cuoco si trovava in bagno quando la nave sulla quale viaggiava si è inabissata. E questa è stata la sua fortuna, perché Harrison si è trovato all’interno dell’unico punto sicuro di tutta quella costruzione galleggiante capace di creare un punto dove non affogare. Il rimorchiatore era affondato, ribaltandosi e con l’acqua che aveva invaso tutti i locali. Ma per tutta una serie di combinazioni, mentre nelle altre camere gli occupanti erano finiti con il morire annegati in maniera tremenda, Harrison è invece riuscito ad approfittare della formazione di una bolla d’aria.

I soccorritori lo hanno trovato immerso dalla cintola in giù, tre giorni dopo l’avvenuto disastro. L’uomo si trovava in uno dei bagni della nave e chi è venuto in suo soccorso non ha potuto fare a meno di notare che, dopo settantadue ore e passa in cui era rimasto immerso nell’acqua salata, la sua pelle presentava dei lembi che letteralmente si stavano staccando. Intanto lui sentiva il rumore di ossa che venivano frantumate. Erano quelle dei suoi compagni di viaggio, i cui corpi venivano mangiati dagli squali.

Quante storie pazzesche dal mare

Ed al pari di questa vicenda ce ne sono di diverse altre controverse e che hanno degli elementi tali da renderle equiparabili a degli script di una qualche opera di fantasia. Ad esempio da qualche parte nel mondo esiste una nave fantasma. Ma fantasma non perché sia in qualche modo infestata da presenze spaventose. Si tratta infatti proprio di un relitto vero e proprio di una grossa imbarcazione, che galleggia da decenni senza che le autorità sappiano cosa farsene. E la sua storia è singolare.

Così come singolare è la vicenda di un uomo che è rimasto da solo su di una sperduta isola deserta nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. E questa sua condizione di naufrago è durata per ben quattro anni, nel corso dei quali ha dovuto fare i conti con l’impossibile, senza potere vedere anima viva. Poi è riuscito a tornare alla civiltà e tutto il mondo ha conosciuto le sue peripezie.