Alexander Selkirk, la storia incredibile dell’uomo naufrago per 4 anni

La straordinaria vita di Alexander Selkirk, l’uomo che ha trascorso tantissimo tempo da solo su di una sperduta isola deserta. Come ha fatto ritorno alla civiltà.

Alexander Selkirk è l’uomo che ha vissuto in totale solitudine per molto tempo. Quattro anni e quattro mesi, per la precisione, che lui ha vissuto senza la compagnia di nessuno su di un’isola deserta. Ma la cosa più speciale è che lui non è riuscito a sopravvivere a questa cosa nella nostra epoca, bensì lo ha fatto ormai ben più di qualche secolo fa. Quest’uomo infatti visse tra il 1676 ed il 1723 e la sua esistenza è stata tutta una grande avventura. La sua vita da naufrago avvenne dall’ottobre del 1704 fino al febbraio del 1709, sulla dimenticata isola di Más a Tierra, nell’Oceano Pacifico.

Alexander Selkirk e l'avventuroso naufragio nel Pacifico durato 4 anni
Delle orme lasciate su una spiaggia (Foto da Canva) – Ecoo.it

Lo sventurato Alexander Selkirk finì con l’essere abbandonato su di una sperduta isola del desolato arcipelago Juan Fernandez, che si staglia a 670 km dalle coste del Cile. Impossibile per lui potere raggiungere la terra ferma. Ma per fortuna venne recuperato da un’altra imbarcazione e poté così tornare in patria, nel Regno Unito. Lui era scozzese di nascita e diede alle stampe anche un libro in cui narrò le proprie disavventure.

Alexander Selkirk, una avventurosa vita da pirata

Alexander Selkirk e l'avventuroso naufragio nel Pacifico durato 4 anni
Il modellino di una nave in bottiglia (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ebbene si: Alexander Selkirk era un pirata, come tanti se ne vedevano a quei tempi nelle nuove rotte scoperte da pochi decenni. A recuperarlo dopo più di quattro anni fu un altro corsaro, Woodes Rogers, che trovò un Alexander diventato ormai esperto nella caccia e nel riconoscere la flora e la fauna esotiche. Con tutta probabilità dobbiamo allo stesso Selkirk la realizzazione del romanzo “La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe”, celebre racconto scritto da Daniel Defoe nel 1719.

Le vicende di fantasia di Robinson Crusoe presentano molte analogie con lo stesso Selkirk. Ed anche la finestra temporale è molto ristretta, abbastanza da spingere Defoe a documentarsi quanto bastava ed a metterci poi del suo nel romanzare la narrativa che lo avrebbe portato a creare uno dei libri più celebri di tutti i tempi. C’è anche una versione riguardo alla storia di Selkirk per la quale sarebbe stato lui stesso a farci lasciare nelle isole Juan Fernandez, perché la nave sulla quale viaggiava era molto malridotta ed imbarcava acqua. Meglio una vita da naufrago che annegare nel nulla in mezzo all’Oceano Pacifico.

Che fine ha fatto?

Alexander Selkirk e l'avventuroso naufragio nel Pacifico durato 4 anni
Un uomo solo in una spiaggia (Foto da Canva) – Ecoo.it

E così Alexander rimase da solo su quell’isola, ottenendo un fucile (un moschetto, per la precisione), della polvere da sparo, un piatto, un coltello, un materasso, una accetta, degli indumenti ed una Bibbia, oltre a poco altro. Si sa che i suoi compagni di viaggio subirono effettivamente un naufragio mentre stavano passando verso nord, al largo della Colombia. La nave, chiamata Cinque Ports, era messa molto male ed affondò. E gli spagnoli fecero prigioniero l’intero equipaggio, imprigionandolo in Perù, che era una colonia della Corona iberica.

L’avventura del pirata Selkirk è riportata su numerose opere letterarie ed è presente anche un riassunto con ulteriori dettagli su Wikipedia. Apprendiamo che in seguito lasciò la pirateria per arruolarsi nella Royal Navy, la Marina Reale Britannica. E lui morì nel corso di una missione al largo delle coste dell’Africa occidentale, dopo avere contratto una malattia esotica nota ancora oggi, la febbre gialla. Avvenne il 13 dicembre 1721.