Migrazione di una balena in compagnia del suo cucciolo: l’evento ripreso da un drone

Ripreso da un drone sopra Geographe Bay, non lontano dalle coste dell’Australia occidentale, la migrazione di una balena e del suo cucciolo.

La balena con il suo piccolo
La balena con il suo piccolo in un filmato dal drone (Ecoo.it)

Hanno percorso 6 mila chilometri, per migrare da una parte all’altra dell’oceano, e il tutto è stato ripreso da un drone, che ha sorvolato Geographe Bay, sulle coste dell’Australia occidentale. Parliamo del percorso intrapreso da una balena in compagnia del suo cucciolo, il quale, per tutto il viaggio, non si è mai allontanato da lei. In questo periodo inizia la migrazione di migliaia di balene verso sud.

Ora che arriva l’inverno nell’emisfero settentrionale del pianeta, le balene migrano verso le zone calde per partorire. Le migrazioni dei cetacei sono conosciute e osservate da secoli. Questi animali, infatti, tornano sempre negli stessi territori, e lo fanno nello stesso periodo.

Se i delfini e altri mammiferi di piccole dimensioni, affrontano migrazioni contenute, trasferendosi dalle coste in mare aperto, le balene passano da nord a sud del pianeta.

La migrazione di una balena in compagnia del suo cucciolo osservata da un drone

Il piccolo balenottero succhia il latte
Il piccolo balenottero succhia il latte (YouTube/Storyful viral – Ecoo.it)

A differenza dei piccoli mammiferi, le balene, le balenottere e i capodogli effettuano spostamenti lunghissimi. Ciò è un retaggio antichissimo, un istinto che porta le balene a seguire lo scioglimento dei ghiacci per nutrirsi di plantcon. Durante l’estate, infatti questi enormi animali si trattengono nelle acque dell’Artico, perché sanno che qui trovano grande disponibilità di cibo, che spesso viene ostacolata dai pescherecci, purtroppo.

In autunno, quando le temperature iniziano a scendere e iniziano a formarsi le masse di ghiaccio, le balene si spostano verso la fascia equatoriale, dove partoriscono e dove avvengono gli accoppiamenti. Qui, le balene restano fino alla primavera, per poi intraprendere il viaggio di ritorno.

Il mammifero marino che compie più chilometri in assoluto è la balena grigia, che vive nel mare di Bering, nell’Oceano Pacifico, proprio a metà tra Alaska e Siberia.

In autunno, la balena grigia scende fino alla California, per riprodursi. La migrazione è lunga e l’animale percorre circa 8 mila chilometri. Spostarsi nell’oceano percorrendo questi tragitti incredibili, richiede importanti doti di orientamento.

Le balene trovano le rotte migratorie grazie all’osservazione del sole e alla sensibilità del campo magnetico. Ma non solo, perché questi possenti animali marini si orientano anche grazie alla percezione delle temperature dell’acqua e alle correnti.

Come si nutre il cucciolo di balena

I cetacei sono animali sociali, che vivono in gruppi e si spostano insieme. Tuttavia, la loro organizzazione sociale è ancora oggi oggetto di studio da parte dei ricercatori. I legami più importanti sono quelli di famiglia, in particolare tra madre e cucciolo. Come affermano gli scienziati, anche se distanti chilometri, individui della stessa famiglia riescono a comunicare tramite messaggi acustici.

Tuttavia, quello tra madre e figlio è un legame indissolubile, come del resto in ogni regno animale. Il cucciolo segue sempre la mamma, non si allontana mai. Nelle orche, invece, si creano gruppi sociali stabili, con coppie di maschi e femmine stabili.

Le femmine di balena danno alla luce un solo cucciolo, e lo crescono fino all’età adulta, che arriva a circa 7/10 anni. Durante la traversata, la balena lascia uscire il suo latte, mentre il cucciolo si apposta sotto la sua pancia, e in questo modo lo nutre.

Il latte di balena è molto grasso, per non sciogliersi in acqua e disperdersi. Questi magnifici animali sono da ammirare, nella loro tenacia, nella loro forza e nella loro organizzazione sociale.

Purtroppo, ancora oggi sono vittime di battute di caccia, specie in Giappone, in Islanda e in Norvegia, senza contare il pericolo che corrono a causa delle microplastiche nei mari, che ne mettono a repentaglio la salute.