Mai pellicce: l’ordine green della Regina Elisabetta sui suoi abiti

Dall’amore per la natura all’interesse per un modo di vivere meno impattante per il pianeta Terra. La Regina Elisabetta si è mostrata più sensibile di tanti altri governanti al tema della sostenibilità. Nel 2018 ha eliminato da palazzo alcuni oggetti inquinanti

Gli abiti della Regina Elisabetta
Sterline (Foto Pixabay)

La notizia ha occupato le prime pagine, gli articoli in evidenza e gli approfondimenti sui siti e telegiornali. Gran parte del resto è passato,comprensibilmente, in secondo piano. La Regina Elisabetta II è deceduta all ‘età di 96 anni. Il figlio, il principe Carlo, sarà il nuovo re dopo una vita di attesa. E non è solo il commiato ad un monarca, ma ad un pezzo di storia. Elisabetta ha testimoniato gran parte del Novecento, ed anche del passaggio al nuovo millennio. È deceduta dopo una vita sul trono, sul quale è riuscita ad interpretare i tempi molto prima di tanti altri governanti eletti democraticamente. È questo probabilmente che distingue una regina da un presidente. La consapevolezza che il proprio ruolo non sia di passaggio.

E saper fare delle scelte, sempre al passo coi tempi e, che tracciano un sentiero una strada da seguire, fa parte di questo ruolo. La Regina Elisabetta nel 2018 ha bandito da Buckingham Palace alcuni oggetti molto inquinanti, prima che questo diventasse legge europea. La sensibilità verso il tema ambientale ancora una volta si è palesata nella famiglia reale. Qualcosa si muove davvero allora. Gesto dovuto o no, non molti dei suoi “colleghi” sparsi nel mondo hanno adottato misure cosi incisive ed eclatanti.

Regina Elisabetta, rispetto verso l’ambiente anche nel vestire

regina elisabetta indossava il verde per omaggio al re
Regina Elisabetta (Facebook)

Luisa Ciuni, autrice del libro  Elisabetta. L’ultima regina, ripercorre la storia di colei che è ormai un personaggio indiscusso del nostro tempo, delineando modi di essere e personalità della Royal Family, spesso nascoste dietro l’immagine autorevole. Una regina attenta ai conti, quindi, ma di certo con una sensibilità ecologica che riflette i suoi 96 anni e che ha privilegiato, fino alla fine, ancora caccia e pesca come da buona tradizione anglosassone.

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“Per quanto riguarda le pellicce, invece, non ne compra più e ha dato ordine che tutte le bordure dei suoi abiti siano di tessuti sostenibili. Continua a usare quelle vecchie perché ormai ci sono e sarebbe un peccato buttarle”. Questo un breve estratto ripreso dal suo libro. Nell’iconografia di questa donna eccezionale è famoso il suo rapporto stretto con la natura e gli animali, domestici e selvatici.

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“In Italia sono pochi anni che si parla di diritti degli animali e, molte, volte, nella vita quotidiana li si rende troppo simili all’uomo, cosa che non fa loro bene. Lasciamo perdere, poi, il fenomeno dell’acquisto del cane o del gatto come regalo, capriccio o mero status symbol. Dovremmo  lanciare delle campagne culturali per far conoscere meglio il mondo animale e come conviverci”, conclude Luisa, prendendo sempre esempio da questa indomita donna che, con la sua vita, è diventata il paradigma di ciò che si può ottenere con la dedizione, il lavoro, l’amore e il sacrificio.