La caccia indiscriminata degli uccelli scatena a ragione la protesta della LIPU

La caccia indiscriminata degli uccelli scatena a ragione la protesta della LIPU, la quale fa notare che è molto importante tenere conto dei dati forniti dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, prima di stabilire che indicazioni dare sulla caccia. Il Governo sembra aver operato, non tenendo conto di questi parametri. L’ISPRA ha affermato che il numero delle specie animali per le quali vige il divieto di caccia andrebbe notevolmente aumentato rispetto agli anni passati, perché sono aumentate le specie in pericolo di estinzione.

Il Governo vorrebbe ritrattare i dati messi a disposizione dall’ISPRA, mettendo in pericolo gli uccelli. Si calcola in tema di biodiversità che solo in Italia sono 58.000 le specie animali a rischio estinzione. Il problema assume grosse dimensioni, perché sono molte le specie animali a rischio estinzione. Si dovrebbe intervenire con urgenza, anche perché i numeri dell’ultima stagione venatoria sulla caccia degli animali parlano chiaramente. E in questo senso dovrebbe essere regolata meglio la legge sulla caccia in vista della tutela degli animali.
 
Le proteste della LIPU appaiono perciò fondate. Nello specifico la LIPU-BirdLife Italia ha dichiarato:
 

II ministero delle Politiche agricole avrebbe avviato un lavoro, peraltro affidato a organizzazioni di cacciatori, per rivedere le indicazioni tecnico-scientifiche fornite dall’Ispra, in merito allo stato di conservazione degli uccelli e ai periodi di migrazione. Indicazioni che l’ISPRA ha già elaborato e fornito con dovizia di particolari. Se confermata, è un’iniziativa grave e da stoppare immediatamente.