Non solo l’aumento vertiginoso delle temperature nell’aria, ma anche di quelle del sottosuolo. Da questo fenomeno nascono le isole di calore.
Gli effetti del riscaldamento globale si stanno sempre più complessizzando. Numerosi studi stanno cercando di capire quali siano le conseguenze dell’aumento di temperature che negli ultimi anni ha avuto un picco non paragonabile all’andamento precedente. L’anidride carbonica, l’antropizzazione eccessiva, la deforestazione, hanno causato delle estati sempre più calde. I cambiamenti climatici possono generare disastri climatici quali le alluvioni, lo scioglimento dei ghiacciai, la modifica della biodiversità ecologica.
Tuttavia non soltanto la parte al di sopra della superficie terrestre viene coinvolta. Anche il sottosuolo sta subendo gli effetti del riscaldamento globale. Da questo nasce il fenomeno delle isole di calore, che altro non sono se non delle aree nel sottosuolo poste dagli 0 ai 100 metri di profondità, dove si accumula una grande quantità di calore. Fenomeno recente dovuto principalmente alle attività antropiche.
Isole di calore, da cosa sono generate
Diversi studi da parte di geologi e climatologi si stanno concentrando non soltanto sull’aria ma anche sul sottosuolo. Che è il sostegno fisico della nostra vita e delle nostre infrastrutture. È stato piuttosto inquietante apprendere come il riscaldamento della crosta terrestre coinvolga anche lo strato sottostante il terreno.
Le isole di calore sono generate da una concomitanza di fattori. I principali dei quali riguardano le attività antropiche. Non soltanto gli scavi e le metropolitane, che a causa di eccessivo calore talvolta sono costrette a fermare il trasporto pubblico con ingenti danni economici. Ma anche gli scavi degli edifici e gli elettrodomestici. I fabbricati scaricano il calore di riscaldamento, condizionatori, altri elettrodomestici, verso il basso. Da qui l’aumento delle temperature. Inoltre, per chi non lo sapesse, la temperatura dell’aria corrisponde a quella della prima fascia di sottosuolo. Da 0 a 100 metri di profondità.
Dunque se le temperature medie al di sopra della superficie terrestre aumentano di un tot, lo stesso, proporzionalmente ed anche in misura maggiore, accade nel sottosuolo. Con delle conseguenze che possono essere anche piuttosto gravi. Quali ad esempio un cambiamento delle particelle della superficie terrestre. Il cemento si può liquefare molto più facilmente, e lo stesso dicasi per le strutture degli edifici. Ci sono diversi modi per ovviare a questo problema.
Come trasformare un problema in una risorsa
Le isole di calore per i geologi e gli ingegneri edili al momento rappresentano un problema. Chi si occupa di Green management suggerisce di evitare il sovraffollamento di fabbricati e di imporre delle distanze minime tra un edificio e l’altro, in modo tale da mitigare il surriscaldamento climatico del sottosuolo. E inoltre si possono inserire delle aree verdi, che fungono da contrasto al surriscaldamento.
Ad ogni modo, dicono gli esperti, questo inconveniente climatico del sottosuolo, può essere trasformato anche in una risorsa. Durante l’inverno può essere sfruttato per alimentare le pompe di calore e durante l’estate per alimentare i condizionatori. Tutto dipende dalla tecnologia e dagli investimenti che vengono progettati. Tuttavia non si deve dimenticare che un eccessivo calore del sottosuolo può creare dei danni importanti agli edifici e dunque alle persone.