Innesto a gemma dormiente: cos’è e come si prepara

Quando si parla di innesti di solito si pensa alla primavera ma ce n’è uno che si può fare già adesso e che anzi può dare una marcia in più alle tue piante.

innesto a gemma dormiente
Perchè devi conoscere la tecnica dell’innesto a gemma dormiente (ecoo.it)

Il giardino è qualcosa di cui ci si prende cura per tutto l’anno anche se in modi diversi. Seguendo il ritmo delle stagioni sai quando è il momento di potare, quando è il momento di mettere a dimora le nuove piantine e anche quando è il momento di dare vita a piante nuove con gli innesti. La tradizione vuole che l’innesto si faccia poco prima che le piante tornano ad essere molto vigorose e quindi all’inizio della primavera.

Questo perché gli innesti sono dei punti molto delicati che possono soffrire di più il freddo e le intemperie. Per evitare problemi o innesti che poi muoiono sì preferisce quindi aspettare che il clima non sia troppo aggressivo. Ma esiste un altro tipo di innesto, il cosiddetto innesto a gemma dormiente, che si prepara proprio poco prima che le piante inizino effettivamente il riposo del periodo invernale. Si tratta di un tipo di innesto che ha molti punti a favore anche se, come tutte le operazioni di innesto, ha comunque una percentuale di casi in cui non funziona e di questo devi essere consapevole.

Innesto a gemma dormiente, di cosa si tratta

gemma albero
L’innesto a gemma dormiente, una tecnica da conoscere (ecoo.it)

Gli innesti servono per dare vita a nuove varietà di piante a partire da un fusto che le ospita. Per esempio è possibile creare un innesto per avere su uno stesso albero di melo varietà di mele differenti come pure si possono avere due varietà di ciliegie sullo stesso albero sempre attraverso gli innesti. Alcune piante, soprattutto piante da frutto, non esistono se non sotto forma di varietà innestate. La tecnica dell’innesto vuole che si prenda un ramo oppure una gemma dell’albero che si intende riprodurre e venga creato una sorta di alloggiamento in un altro ramo di un’altra pianta che così la ospiterà, trasformandola lentamente in una parte integrata nel fusto.

Anche con l’innesto a gemma dormiente il procedimento rimane lo stesso. Quello che cambia è il momento e il tipo di gemma che si sceglie per creare l’innesto. L’innesto a gemma dormiente si fa proprio quando le gemme non sono ancora in piena attività. Per ottenere un buon innesto occorre partire dalla scelta di una buona gemma. Come spiegato nel dettaglio da Giammarco Mapelli sul suo canale YouTube, le gemme migliori sono quelle che si trovano sui rami di un anno che vanno asportate mantenendo una parte di fusto sia sotto la gemma sia sopra, in modo da creare una zona che poi può essere attaccata alla parte di ramo su cui si va a fare l’innesto più facilmente.

Quali sono i benefici delle gemme dormienti

Creare gli innesti, di per sé, ha il vantaggio di poter magari salvare la parte ancora buona e vigorosa di una pianta che invece è stata attaccata da un parassita di cui non riesci a liberarti. Oppure può aiutarti a salvaguardare una pianta ormai vecchia che rischia di morire ma che ancora è in grado di produrre rami verdi e nuovi. Per questo si tratta di una tecnica che in giardinaggio è studiata da moltissimo tempo e utilizzata da sempre. Gli innesti con gemme dormienti vengono utilizzati, insieme alle altre tecniche di innesto, proprio per aiutare le piante che, a differenza del rosmarino, per esempio, difficilmente si riproducono per talea. I benefici specifici di un innesto a gemma dormiente vengono principalmente da tutto il tempo che l’innesto ha per attecchire alla pianta portainnesto.

A differenza degli innesti tradizionali che si fanno poco prima dell’inizio della primavera, gli innesti a gemma dormiente che si fanno in autunno hanno a disposizione più mesi, mesi in cui sia la gemma sia la pianta lavorano a un ritmo più basso rispetto alla primavera ma comunque lavorano e quindi la fibra dell’innesto ha modo di fondersi lentamente con la fibra dell’albero che lo ospita. In questo modo ci sono molte più possibilità che l’innesto funzioni e che quindi nasca da quella gemma un nuovo ramo che porta con sé il patrimonio genetico della sua pianta madre.