Imprenditore agricolo: differenze tra professionale e coltivatore diretto

Differenze tra imprenditore agricolo professionale e coltivatore diretto: tutto quello che c’è da conoscere. 

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Terreno (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il sogno di molti è poter lavorare, ma senza rinunciare al contatto con la natura. Vediamo se tutto questo è possibile. la risposta è si! Si può diventare imprenditori agricoli. In ogni caso è bene sapere che esiste una differenza sostanziosa tra chi decide di coltivare una piccola part di terra per la propria famiglia e per chi vuole svolgere l’attività agricola.

Cerchiamo di capire quali sono le differenze, partiamo dalla questione più importante: in Italia la figura di questo imprenditore è regolamentata dal Codice Civile.

Il testo ha subito anche delle variazioni e sono stati inclusi in questa definizione, anche le cooperative di imprenditori e i consorzi che concedono servizi ai propri soci.

Ma quali attività sono connesse?

Esistono ovviamente delle attività connesse a quella di imprenditore agricolo o coltivatore diretto:

  • Manipolazione, conservazione e in seguito la trasformazione dei prodotti che si sono riusciti ad ottenere, grazie alla coltivazione o allevamenti.
  • In secondo luogo la commercializzazione e la valorizzazione dei prodotti che si sono ottenuti.
  • Fornitura di attrezzatura e di tutte le risorse che sono state impiegate nell’attività agricola.
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Terreno (Foto da Canva) – Ecoo.it

Cosa significa coltivatore diretto? È una figura imprenditoriale a tutti gli effetti. Si tratta di un lavoratore autonomo che esegue l’attività agricola abitualmente, come fonte di reddito primario per lui e per la sua famiglia.  La persona si impegna, almeno per un numero di giornate l’anno che sono 104 e lo fa in prima persona. Ma da chi può essere aiutato? Semplice dalla famiglia.

I diversi casi

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Terreno (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il coltivatore diretto può essere paragonato all’imprenditore agricolo in alcuni casi, come ad esempio:

  • Se è socio di una società agricola in questo caso è imprenditore agricolo indiretto;
  • Se l’impresa agricola che risulta essere a conduzione familiare è intestata ad un altro membro della propria famiglia.

Per chi ha voglia di diventare imprenditore agricolo professionale, sono indicati dei requisiti

  • Diploma di Istituto Tecnico Agrario oppure di un titolo di studio Universitario e ancora scuola di specializzazione o un dottorato di ricerca con indirizzo agrario forestale o veterinario.
  • Servono due anni di esperienza come direttore di imprese, avere frequentato anche corsi di formazione
  • Tre anni di esperienza lavorativa e anche in questo caso formazione professionale.
  • Si Può frequentare un corso di almeno 150 ore e aver avuto esperienza di conduzione che sia diretta per almeno due anni, in questo caso continuativi.

L’attività di imprenditore agricolo in questi ultimi anni ha riscosso tanto successo, soprattutto tra i giovani che stanno riscoprendo il rapporto con la natura.