Giocattoli di plastica tossici: attenzione, come riconoscerli

Con la Risoluzione 44/25 del 1989, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha riconosciuto il gioco come un diritto inviolabile e insindacabile di ogni bambino. Consente di imparare a conoscere se stessi e gli altri, a capire come funziona il mondo e a sviluppare importanti abilità di vita. É di fatto imprescindibile per lo sviluppo sociale, fisico, cognitivo ed emotivo.

Per incoraggiare sviluppo, creatività e immaginazione dei più piccoli, si ricorre ai giocattoli. É bene però tenere conto di alcune precauzioni: in primis è necessario capire come distinguere quelli con la marcatura di conformità CE europea (Conformité Européennee), obbligatoria per la vendita di tali oggetti, da quelli recanti il CE cinese (China Export).

Le differenze tra il CE europeo e il CE cinese

Giocattoli plastica rischio salute
Marchio CE, Conformité Européenne (Adobe Stock)

Nonostante la somiglianza dei due loghi – per tipografia, composizione e colore (nero) – la separazione tra le iniziali, ci dà un indizio: sull’etichetta europea, la circonferenza interna della “C” è notevolmente separata da quella della “E”.

Sull’etichetta China Export, invece, gli archi formati dalle lettere quasi si sovrappongono in quanto molto ravvicinati. Sebbene non ci siano misure stabilite per le dimensioni della marcatura CE europea, le normative stabiliscono che questo logo debba avere un’altezza minima di 5 mm.

Attenzione ai giocattoli in plastica 

Per molti genitori può essere un sorprendente campanello d’allarme apprendere che alcuni giocattoli potrebbero esporre i propri figli a sostanze chimiche tossiche. Il nostro articolo si focalizzerà su quelli in plastica, contenenti componenti quali: il piombo, il PVC, gli ftalati e i bisfenolo A.

Il piombo, una potente neutossina, è usato per ammorbidire la plastica e renderla più flessibile. Quando la plastica viene esposta a sostanze come luce solare, aria e detergenti, il legame chimico tra il piombo e la plastica si rompe e forma una microscopica e tossica “polvere”.

Maneggiare e/o ingerire (ma anche semplicemente mordicchiare) giocattoli contenenti questo metallo pesante può causare: problemi di apprendimento e comportamentali, nonchè riproduttivi, e danni irreversibili al cervello. Il genitore dovrebbe preferire giochi in legno massello.

Da temere è anche il PVC (una plastica morbida e flessibile, incredibilmente tossica, contenente additivi come piombo, cadmio, organotina) e gli ftalati (sostanze chimiche che si trovano nel PVC). La maggior parte dei giochi di plastica morbida ha questi due componenti: si pensi ad esempio all’argilla polimerica.

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Si badi bene, ci riferiamo a una particolare categoria di ftalati, quelli a basso peso molecolare; essi sono dei interferenti endocrini associati a: lesioni epatiche e renali, rischi maggiori di sviluppare tumori, aggravamento dell’asma e delle allergie. Meglio preferire peluche realizzati con tessuto organico o gomma naturale, optare per argille a base vegetale e prestare massima attenzione ai giochi comunemente usati per il mare.

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Infine, non si dimentichi il bisfenolo A, una sostanza chimica usata per produrre plastica dura, per lo più trasparente. Il BPA, al pari di altri bisfenoli, è responsabile di gravi malattie quali il cancro alla prostata e al seno, l’infertilità femminile e l’obesità. Meglio optare per giochi realizzati con materiali alternativi (legno certificato FSC e tessuti naturali).