Fotovoltaico: l’impianto più grande è in Puglia

impianto più grande in PugliaUn nuovo record per il fotovoltaico: l’impianto più grande è in Puglia, con circa 600 mila pannelli solari ed una potenza di picco pari a 43MW. Lo realizzerà Schneider Electric per conto di Aes Sole Italia che ha investito in questo ambizioso progetto di energia solare.
È risaputo che la regione pugliese primeggia in campo fotovoltaico, tanto che a dicembre verrà insignita del Premio Solare Europeo 2010. Il successo della regione nel campo delle fonti rinnovabili e soprattutto dell’energia solare è dovuta essenzialmente al suo grado di irraggiamento. Per questo la Puglia risulta un attrattore di investimenti da parte di grosse aziende che operano nel fotovoltaico.
 
Stavolta si tratta della Aes Sole Italia che a fronte di una superficie di 250 ettari installerà 600 mila pannelli fotovoltaici in grado di produrre 56 GWh all’anno, utili a soddisfare il fabbisogno energetico di una città con 40 mila abitanti, evitando così di emettere in atmosfera una quantità di co2 equivalente a 28 mila tonnellate di petrolio.
 
“Grazie alla sua esperienza nel settore la Schneider Electric – afferma Fabrizio Landini, responsabile efficienza energetica dell’azienda – siamo gli unici operati di mercato a fornire una gestione completa delle informazioni di intelligence degli apparati per l’energia rinnovabile in base ai bisogni e alle esigenze specifiche del cliente”. Una nuova opportunità di sviluppo per la regione Puglia, che accresce ancora di più il suo ruolo di leader per la produzione di energia da fonti rinnovabili

0 thoughts on “Fotovoltaico: l’impianto più grande è in Puglia

  1. Non so se intendete questo post in maniera positiva o negativa. In generale, in Puglia si stanno facendo disastri veri e propri con il fotovoltaico. Se ho ben capito, questo enorme impianto sarebbe da fare nei pressi di Cellino San Marco, praticamente una zona fertilissima agricola con vigneti e ulivi. Giusto per capirci: 250 ettari e probabile sia la supericie del paesino vicino, capite che impatto! E poi, chiedete alla società che lo sta facendo: chi se ne occuperà tra 20 anni dello smaltimento dei pannelli? E della bonifica del territorio sottostante che riemiranno di chimica e agenti altri affinchè non nasca più nulla? Chiediamocelo perchè qui stanno prendendo in giro un sacco di contadini pensionati con questi pannelli.

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