Forum mondiale dell'acqua, Legambiente: "In Italia ancora molti sprechi"

forum_mondiale_acqua_potabileIl Forum mondiale dell’acqua ha avuto anche il merito di farci riflettere sull’acqua intesa come risorsa preziosa da salvaguardare e da valorizzare. E proprio su questa scia si colloca il rapporto annuale Ambiente Italia 2012 elaborato da Legambiente, che quest’anno ha come argomento principale “Acqua bene comune, responsabilità di tutti“. I risultati del rapporto sulla situazione in Italia sono piuttosto evidenti: nel nostro Paese ci sono ancora molti sprechi idrici, per una quota media pari a 400 metri cubi per ogni abitante.

A cura di Gianluca Rini
L’Italia è ricca di acqua, ma spesso le tecnologie ormai sorpassate non sono in grado di assicurare un consumo razionalizzato ed efficiente. Anche per questo ci si ritrova a dover affrontare la scarsità d’acqua in particolare nei mesi estivi.
I settori che maggiormente sfruttano le risorse idriche in Italia sono costituiti dall’agricoltura, dall’industria e da quello che si occupa della produzione di energia.
Secondo Legambiente spesso si tratta di uno sfruttamento eccessivo, che determina delle conseguenze per quanto riguarda la circolazione anche delle acque sotterranee, non garantendo gli equilibri dell’ecosistema.
Eppure le soluzioni contro gli sprechi d’acqua ci sarebbero. Per Legambiente si dovrebbe puntare di più sull’adeguamento degli scarichi e dei depuratori.
Inoltre si dovrebbe fare un uso migliore dell’acqua nell’ambito dell’agricoltura: ammodernare i vecchi sistemi di irrigazione, scegliere colture più resistenti alla siccità, evitare gli sprechi alimentari. Un impegno che dovrebbe essere costante e responsabile in nome della conservazione ambientale.
L’allarme dell’Onu: “In futuro guerre tra i Paesi”
A Marsiglia si continua a parlare del bilancio idrico mondiale: mentre qualcuno cerca di capire come fermare il deterioramento dei bacini idrici e di dare a tutti la possibilità di consumare acqua potabile, altri cercano di far prevalere i propri interessi commerciali in un settore sempre più strategico per la crescita e lo sviluppo del Pianeta Terra. I primi si sono incontrati al Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua, mentre i secondi sono capi di stato e rappresentanti di grandi società private, riuniti per il Water World Forum.
I dati dell’Unesco danno decisamente ragione a chi vorrebbe rendere l’acqua potabile una delle risorse naturali disponibile a tutta la popolazione e ne evidenzia la difficoltà: sono infatti 884 milioni le persone che non hanno accesso ad una fonte di acqua bevibile, un numero che è pari a circa il 13% della popolazione mondiale, mentre il 39% non hanno servizi igienici dignitosi. Al Forum Alternativo si confrontano le storie delle comunità rurali del Sud America, prede della grandi multinazionali, con quelle delle donne africane che con coraggio percorrono ogni giorni chilometri e chilometri solo per andare a prendere l’acqua nei pozzi. Ci sono anche, però, diversi europei, che mirano a difendere l’acqua come bene pubblico e comune, contro la speculazione privata.
Se pensate che il problema, però, riguardi solo i paesi sottosviluppati, vi sbagliate di certo: la crescita esponenziale di richiesta di acqua in tutti i settori produttivi (agricoltura, industria, produzione di energia…) e l’influenza che hanno i mutamenti climatici nel reperimento di tale risorsa, fanno comprendere perché l’acqua sia chiamata l’oro blu e la sua disponibilità limitata sia un problema che interessi tutte le nazioni.
Solo India, Cina e Stati Uniti utilizzano ben 1/3 delle risorse idriche utilizzate annualmente nel Pianeta Terra e, dato che le ipotesi di crescita demografica planetaria sono di 9 miliardi nel 2050, è ancora più facile capire perché ci sia tanta apprensione intorno al tema, e perché si temano perfino conflitti tra gli Strati membri per il controllo dell’oro blu.
Senza acqua si muore di fame
Il Forum Mondiale dell’Acqua ha anche l’obiettivo di spingere ad interrogarsi sul perché l’acqua non basti più a livello mondiale e sui motivi per i quali questa risorsa così preziosa sia messa a rischio. La questione consiste nel fatto che l’acqua ha un ruolo determinante anche nell’alimentazione e, mentre la popolazione mondiale cresce sempre di più, non è sicuro che si possa badare a soddisfare i bisogni di tutti. Per sfamare una persona è stato calcolato che ogni giorno servono dai 2.000 ai 5.000 litri di acqua, in base al regime alimentare condotto. Ad esempio il consumo di carne incide molto sul bilancio idrico mondiale.
Non bisogna nemmeno trascurare il ruolo dell’agricoltura e dell’allevamento, che servono a sfamare, ma allo stesso tempo sono attività che richiedono anch’esse una grande quantità di acqua. Terre e fiumi del pianeta stanno già attraversando una situazione critica per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico nel corso dell’anno.
L’acqua vista in rapporto alla sicurezza alimentare. Su questo punto si concentrerà l’evento e, come spiega Pasquale Steduto, responsabile Fao: “Per uscire dal tunnel in cui siamo finiti bisogna tagliare gli sprechi. Quindi migliorare le tecnologie di uso dell’acqua. E abbattere lo spreco del cibo: ne buttiamo tra il 30 e il 50 per cento. Buttando, assieme al cibo, l’enorme quantità di acqua che è servita per produrlo.”
photo: hamad M