Elezioni 2022, sintesi programmi: chi punta su green e rinnovabili

Quali sono i partiti che punteranno sull’adozione di provvedimenti ecocompatibili ed ecofriendly alle prossime elezioni 2022. I piani delle varie forze politiche una ad una

Un inserimento di una scheda in una urna elettorale
Un inserimento di una scheda in una urna elettorale (Foto Adobe Stock)

Elezioni 2022, manca un mese alla grande tornata elettorale che avrà il compito di decidere quale sarà il nuovo primo ministro. E di conseguenza anche come sarà formato il prossimo Governo, dopo le esperienze dei diversi esecutivi di natura tecnica che si sono susseguiti nel corso di questi anni. Le elezioni 2022 in realtà le stiamo vivendo già adesso, con la campagna elettorale che è partita e con i principali partiti e le coalizioni interessate che hanno espresso in linea generale quelli che sono i rispettivi programmi.

C’è l’unione di diversi soggetti politici che va a costituire l’unione del centrodestra, le cui punte di diamante sono rappresentate da Giorgia Meloni (data come favorita per le elezioni 2022, n.d.r.) e da un redivivo Silvio Berlusconi, oltre che dal sempre presente Matteo Salvini. Completano il quadro le realtà firmate Giovanni Toti, Maurizio Lupi e Luigi Brugnaro. A sinistra troviamo il Partito Democratico di Enrico Letta ed i suoi alleati, Impegno Civico di Luigi Di Maio (appena fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle, n.d.r.) e +Europa con Emma Bonino. Poi ci sono Sinistra Italiana e Verdi, il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e l’alleanza Azione ed Italia Viva con i rispettivi punti di riferimento, Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Elezioni 2022, quando si vota e chi punta sulle politiche ecocompatibili

Raffigurazione del significato delle elezioni politiche
Raffigurazione del significato delle elezioni politiche (Pixabay)

Alcuni di questi soggetti hanno preso a cuore il tema che riguarda la necessità di contrastare il cambiamento climatico. E di adottare delle politiche meno impattanti sull’ambiente, dopo il voto del prossimo 25 settembre. Si tratta proprio del PD e degli alleati che lo sostengono, con la transizione ecologica e digitale che fa apertamente parte del programma enunciato da Letta. Ma in generale tute le forze di sinistra e del centro hanno inserito all’interno della loro agenda la tutela dell’ambiente, seppure con piani attuativi differenti. Per esempio i Verdi e Sinistra Italiana hanno fatto sapere in sede di campagna elettorale di essere del tutto contrari all’adozione di vecchi sistemi inquinanti dove ricavare energia, in alternativa al gas.

Gli aumenti che hanno contraddistinto tutto il 2022 fino a questo momento hanno costretto l’ex Governo Draghi ad intraprendere l’attuazione di piani di emergenza per sopperire al fortissimo raffreddamento dei rapporti diplomatici con la Russia, ed alla conseguente interruzione nelle forniture di gas naturale all’Europa da parte di Mosca, come rappresaglia per quanto sta succedendo attualmente sullo scacchiere politico internazionale. I Verdi e SI sono contrari all’utilizzo della plastica e professano la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

I piani studiati da M5S, Azione ed Italia Viva

Inoltre sono contro anche al ritorno al nucleare ed alle trivellazioni in mare. Mentre hanno intenzione di seguire in tutto e per tutto le indicazioni fornite ad inizio estate da parte della Commissione Europea. Per la quale, entro il 2029, tutte le costruzioni allora esistenti dovranno dotarsi di pannelli solari. Ed è della stessa idea anche il M5S dell’ex premier, Giuseppe Conte. Il quale da sempre rivendica come il suo partito si sia sempre battuto per la protezione totale della natura grazie a politiche sociali e produttive volte più propriamente ecosostenibili.

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Tra le linee programmatiche dei pentastellati c’è anche l’ideazione di un nuovo Superbonus energia imprese. Infine Calenda e Renzi sono concordi invece nel dare adito all’energia nucleare. Nonostante i rischi che sono legati a questo aspetto. Si confida sulle moderne apparecchiature e strumentazioni tecnologiche allo scopo di potere gestire un tipo di energia. E che, per il resto, risulterebbe molto conveniente nell’ottica della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Un traguardo che il mondo intero dovrà raggiungere entro il 2050.