Cambiamenti climatici, come si adattano gli uccelli migratori

Il caso degli uccelli migratori, ecco come si stanno adattando alle nuove condizioni climatiche causate dal riscaldamento del pianeta

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Uccelli migratori (Foto Adobe)

Gli animali per poter sopravvivere modificano naturalmente le loro abitudini e i loro comportamenti a nuovi habitat di vita. L’adattamento a nuovi condizioni è una prerogativa di tutti gli esseri viventi che tentano così di sopravvivere a condizioni divenute sfavorevoli. È un processo naturale il quale consente alla specie di resistere ai mutati stati climatici e ambientali che influiscono sulla riproduzione e sulle le risorse disponibili.

Questi cambiamenti avvengono generalmente in tempi molto lunghi e occorrono generazioni prima che si consolidino. Tuttavia i repentini cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale stanno mutando le condizioni di vita di numerosissime specie animali. Costringedole a adattamenti più rapidi, pena la scomparsa.

La reazione degli uccelli migratori alle mutate condizioni climatiche

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Uccelli migratori (Foto Adobe)

Tra gli animali più sensibili alle trasformazioni in atto nel pianeta ci sono gli uccelli migratori. Questi ultimi infatti stanno cambiando non solo le rotte che da millenni segueno nei loro spostamenti tra i continenti (a causa della mutazione dei regimi dei venti e delle piogge, della disponibilità di cibo eccetera), ma addirittura la loro morfologia corporea.

Uno studio dell’Università del Michigan ha esaminato le misurazioni su oltre 70 mila esemplari di uccelli migratori dagli anni Settanta ai giorni nostri. Gli animali studiati appartengono a oltre a 52 specie che mostrano, quasi tutte, le stesse  mutazioni nel corso del tempo. La dimensione del loro corpo è diminuita in media del 2,4 per cento,  al contrario le ali si sono allungate del 3,1 per cento.

A causare questo cambiamento, secondo i ricercatori statunitensi, le temperature in costante crescita. Infatti, un corpo più piccolo consente una più veloce dispersione del calore, mentre la maggiore apertura alare è necessaria a fare da contrappeso al calo di massa corporea. Va tenuto in considerazione infatti che un corpo di dimensioni ridotte ha minore energia a disposizione per affrontare lunghi spostamenti oceanici e continentali, con difficoltà maggiori a raggiungere le mete stagionali.

A confermare a questa ipotesi si anche è verificato che i periodi caratterizzati da un veloce riscaldamento globale sono seguiti in poco tempo da una riduzione delle dimensioni corporee e viceversa. Quindi ecco un’ulteriore prova degli effetti dei cambiamenti climatici in corso sulle specie animali e il loro adattamento sempre più difficile.