Bonus impianto elettrico: come funziona e chi può richiederlo

Il bonus relativo alla realizzazione di un impianto elettrico è stato confermato e prorogato per l’anno 2023: vediamo insieme di chiarire funzionamento e beneficiari

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Centralina elettrica (Foto Pixabay) – Ecoo.it

La transizione energetica, in atto in molti paesi del mondo, ha comportato tutta una serie di iniziative e strategie a livello governativo, volte nella direzione di attivare misure ed incentivi a sostegno dell’efficientamento energetico delle abitazioni. La grande misura regina del settore edilizio è il Superbonus 110%, che ha tenuto banco dal 2020, imprimendo un forte slancio al comparto, oggi ridimensionata al 90%. Cappotto termico e pompa di calore sono gli interventi trainanti che consentono di accedere all’importante agevolazione.

L’incentivo statale è stato affiancato da molti altri bonus a corredo, con la stessa valenza di sostegno per chi intenda riqualificare la propria abitazione a livello termico, energetico e strutturale. Nell’ambito di una più generale esigenza di abbassare anche le bollette di consumo elettrico per le famiglie italiane, vediamo nel dettaglio il bonus specifico che riguarda proprio il rifacimento degli impianti elettrici. La ratio alla base della misura è quella di consentire una migliore efficienza, minore spesa e una significativa riduzione dei consumi.

Il bonus impianto elettrico

La riconferma del bonus relativo al rifacimento degli impianti elettrici delle abitazioni per l‘anno 2023, permette di ottenere una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per tale intervento. Il tetto di spesa indicato è di 96mila euro quindi la somma massima detraibile potrebbe arrivare a 48mila euro, divisa in 10 rate uguali spalmate nell’arco temporale di 10 anni. La misura resterà in vigore sino al 31 dicembre 2023.

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Progetto impianto elettrico (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Per poter accedere all’incentivo è necessario effettuare pagamenti tracciabili, vale a dire i cosiddetti bonifici parlanti, all’interno dei quali si deve inserire la causale con riferimento alla norma relativa, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA della ditta beneficiaria del pagamento. Le banche ormai hanno predisposto le diverse tipologie di causali di riferimento con indicate le specifiche dell’intervento effettuato.

I beneficiari

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Quadro elettrico (Foto Pixabay) – Ecoo.it

I requisiti per poter accedere all’agevolazione e alla possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per il rifacimento degli impianti elettrici, riguardano l‘immobile, all’interno del quale sono previsti gli interventi, che non deve essere di nuova costruzione; l’impianto elettrico rifatto dovrà rispondere alle indicazioni della normativa CEI 64-8 e essere corredato dalle certificazioni previste per legge, rilasciate dai tecnici specializzati, come la dichiarazione di conformità e di rispondenza previste dal Decreto Ministeriale 37/08.

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