Bioedilizia: il futuro è nelle pareti luminose

castello parete
Su Repubblica si legge una notizia che ha dell’incredibile. Tra due anni nelle nostre abitazioni potrebbe debuttare un nuovo modo per concepire l’illuminazione delle stanze. Un sistema più efficace ma, soprattutto, più ecologico. Si tratta delle pareti luminose, che rappresenterebbero una vera e propria rivoluzione. Si tratta di carta da parati e pitture capaci di illuminare i locali con una luce assolutamente naturale ed efficiente. Il merito va alla Lomox, azienda gallese che sta sperimentando il prodotto.

Da quanto comunicato sinora dalla Lomox, il nuovo brevetto utilizzerà la tecnologia dei diodi ad emissione luminosa, che diffondono nelle stanze luce naturale e senza dispendi di energia (a differenza delle lampadine a led, che ne utilizzano solo il 10% mentre dissipano sotto forma di calore il restante 90%). A quanto pare, lo stesso trattamento di rivestimento e/o pittura potrà essere applicato su apparecchi tecnologici come display dei telefonini, televisori e monitor dei computer.
 
Il risparmio energetico derivato dall’utilizzo di questi muri luminosi sarebbe davvero eccezionale: il sistema, come da stime, arriva a consumare dai 3 ai 5 Volt, una potenza così bassa da rendere ideale l’utilizzo di batterie o pannelli solari.
 
Per chi stesse pensando “ma come faccio a regolare la luminosità?“, abbiamo la risposta pronta: è possibile scegliere il grado di intensità della luce emessa tramite interruttori progressivi, esattamente come quelli utilizzati dalle normali lampade casalinghe. Col vantaggio, però, di ottenere una luce assolutamente simile a quella genuina del sole, con una vasta gamma di colori e, soprattutto, ad un consumo (e quindi, costo) ben al di sotto ogni aspettativa.
 
La Gran Bretagna, sensibile al tema della tutela ambientale, ha voluto finanziare con 450mila il progetto. Infatti, l’illuminazione procura gli impatti ambientali più significativi. Se la cultura delle pareti luminose dovesse imporsi in quell’area (dal 2012, anno previsto per l’uscita sul mercato), la Gran Bretagna arriverebbe a tagliare le emissioni del 34% entro già il 2020.
 
Immagine tratta da:
repubblica.it