Aquila di mare: caratteristiche e habitat di questo pesce

Quando si parla di aquila di mare non si intende un uccello con preferenza per l’acqua, bensì di un pesce, che prende questo nome dalle pinne

aquila di mare aspetto e differenza razza
Aquile di mare (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Chi è amante dei pesci senza dubbio la conosce. L’aquila di mare. Che non è un volatile bensì un pesce. Fa parte della famiglia delle Miliobatidi, che sono caratterizzati da sembianze ben precise e molto diverse dagli altri pesci. Come ad esmepio la forma discoidale, che ha in comune con le razze. Difatti i due pesci possono essere facilmente confusi. Una particolarità di questi pesci è che la specie è ovovivipara, cioè la riproduzione avviene all’interno del corpo della madre, ma non nella placenta. I piccoli pesci saranno identici ai genitori, solo di dimensioni notevolmente più ridotte.

I piccoli possono essere dai tre ai sette per ogni parto, generalmente in tarda primavera o estate. La gestazione è di sei – otto mesi. Inizialmente il nutrimento dei piccoli ancora non partoriti è dell’interno del’uovo che li contiene. Successivamente si cibano di liquido uterino della madre.

Aquila di mare: habitat e caratteristiche

È già stato specificato che l’aquila di mare – pur se simile – non è né una razza né tantomeno una manta. Hanno tutti un apetto leggero, che gli permette di muoversi con facilità nel mare e nell’oceano. Tuttavia è facile riconoscere l’aquila di mare perché ha una forma discoidale, mentre la razza romboidale. L’apertura alare, e da qui il nome di aquila, può arrivare quasi a due metri di ampiezza. Anche la coda è molto lunga, e può raggiungere la lunghezza di due metri e mezzo.

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Manta (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Questa specie di pesce si trova sulle coste del nord Atlantico orientale. Inoltre è presente anche nel Mediterraneo, particolarmente nel Mar adriatico. La si può trovare anche nelle acque da Madera al Marocco fino alle Isole Canarie verso nord, lungo le coste occidentali dell’Irlanda e in torno le isole britanniche e al Mare del Nord sudoccidentale.

La coda può essere velenosa

Se ci si trova in prossimità di un’aquila reale, come anche nel caso di altri pesci, è bene non disturbarla. La base della lunga coda contiene un aculeo, che in caso di necessità viene utilizzato per difesa. L’aculeo è seghettato, e può spezzarsi nella carne della vittima.

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Aquile di mare (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Esso contiene del veleno, che per l’essere umano non è fatale, ma può essere molto urticante, provocando una ferita lacero contusa e delle irritazioni con dolore che possono durare fino alle 24 o 48 ore. Si possono verificare episodi anche di spossatezza, vomito e svenimento per eccessiva vasodilatazione. Dunque è consigliabile stare attenti.