Secondo filosofo David Peña-Guzmán, anche gli animali sognano

Lo studio del comportamento animale, negli ultimi secoli è stato portato avanti dagli etologi. Le ricerche si sono focalizzate sugli adattamenti di animali e piante alle condizioni esterne. Come rispondono agli stimoli ed il loro rapporto con le altre specie animali, compreso l’uomo. L’etologia si concentra principalmente sulle risposte biologiche, finalizzate alla conservazione della specie ed all’autoconservazione. Istinti di base che anche l’uomo trattiene nell’amigdala, la parte più primitiva del cervello. Gli studi hanno anche travalicato il mero aspetto biologico per concentrarsi sull’ambito psicologico degli animali. In alcuni Paesi sono anche diffuse pratiche di psicoterapia per gli animali domestici.

Tuttavia un aspetto su cui la comunità scientifica è sempre stata reticente ad esporsi, è la possibilità che gli animali sognino. Il sogno viene direttamente dall’inconscio che rielabora esperienze, stati emotivi e paure (semplificando). E’ una qualità che si attribuisce strettamente all’uomo, ed anche lì la ricerca non ha ancora raggiunto punti d’incontro sempre congruenti. Per cui, se il sogno è un mistero per l’uomo, che lo può raccontare ed interpretare, lo è a maggior ragione per gli animali. Tuttavia un filosofo, David Peña Guzmán, ha elaborato nel suo libro interessanti considerazioni sull’esistenza del sogno animale, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Cosa sognano gli animali?

animali sogno
Animali sogno (Foto Unsplash)

Se si ammette come ipotesi realistica che gli animali sognino, ne consegue da sé che gli animali abbiano un inconscio complesso. E questo contraddice l’idea per cui l’animale non abbia coscienza di sé. E seguendo un filo conduttore ben spiegato dal filosofo, che la loro coscienza li porti ad avere un ordine morale, lo stesso che semplificando distingue l’uomo dall’animale. David Peña Guzmán ha iniziato le sua ricerche partendo da Darwin stesso, per poi rivolgersi verso pubblicazioni più recenti. La dimostrazione del sogno animale è complessa, perché l’animale non è in grado di raccontare il sogno. Ma anche alcuni esseri umani non ricordano i sogni, o li narrano in maniera frammentata, eppure si è certi che abbiano sognato lo stesso.

L’attività cerebrale, nella fase del sogno, è alterata, ed alcuni studi in merito sono stati fatti sui ratti e raccontati dal filosofo. Sono stati indotti incubi nei ratti, facendogli passare esperienze traumatiche come scosse elettriche. Da quell’esperienza il topo ha iniziato ad avere sogni agitati. Nella fase REM infatti, il respiro ed il battito cardiaco sono rallentati, per poi tornare ad accelerazioni improvvise e l’animale si svegliava frequentemente ed improvvisamente.

Questo è un chiaro segnale di un incubo, probabilmente di natura post traumatica. E si può andare oltre. Nello stesso esperimento, ripercussioni sul sonno di chiara origine emotiva ce le hanno avute anche gli altri topi che hanno assistito alla tortura. In quel caso il trauma è stato essere presente alla sofferenza dell’animale, quindi provare empatia o comunque spavento.

David Peña Guzmán collega la coscienza animale, testimoniata dai sogni, con il rispetto morale che anche questi esseri posseggono. In quanto esseri senzienti ed emotivi, anche gli animali hanno una coscienza morale. Anche se sarà difficile sapere cosa sognino esattamente, si può esser piuttosto certi che quando si osserva un animale fare scatti e movimenti durante il sonno, significa che sta sognando.