Alluvione e giardini: come intervenire e quando

Il tempo è sempre più imprevedibile. Le recenti alluvioni hanno messo a dura prova colture, piante, campi, terreni e giardini. Come agire sul proprio appezzamento per evitare disastri?

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Panchina – foto da pixabay – ecoo.it

Il cambiamento climatico mostra i propri effetti oramai quotidianamente. In Italia i recenti fenomeni atmosferici hanno segnato profondamente la vita di alcuni territori, basti pensare all’alluvione di qualche settimana fa che ha piegato l’Emilia-Romagna. Oggi in particolare cerchiamo di concentrarci sugli effetti devastanti di queste piogge torrenziali sui terreni coltivati, che siano giardini o campi agricoli.

Fra le prime preoccupazioni c’è quella della sopravvivenza della biodiversità del suolo. Anche se non così intuitivo come potrebbe sembrare è proprio grazie a insetti e organismi brulicanti nel sottosuolo che le piante crescono nutrite e rigogliose. Per fortuna in Emilia la cosiddetta “pedofauna” non è scomparsa: lombrichi, porcellini di terra, millepiedi e vermetti sono sopravvissuti al diluvio universale (almeno quelli siti nei terreni che non sono rimasti sommersi dall’acqua per oltre 15 giorni.

Alluvione e giardini: le prime vittime e le prime strategie di salvataggio

Mentre lombrichi e pedofauna in genere sono sopravvissuti (sono state rinvenute anche delle formiche salvatesi raggruppandosi in sacche ariose presenti nel sottosuolo), lo stesso non si può dire delle api domestiche, quelle, cioè, allevate nelle arnie apposite d’allevamento. Durante l’esondazione le arnie hanno risentito dell’innalzamento dei livelli dell’acqua di fiumi e torrenti e pertanto per le api non v’è stato scampo.

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Alluvione in città – foto da pixabay – ecoo.it

Questa notizia è di grave impatto poiché senza insetti impollinatori anche i raccolti saranno notevolmente decimati. Ma come intervenire nel proprio giardino? Sicuramente se ha piovuto violentemente e per diversi giorni troverete una formazione terrosa sulla superficie del vostro orto chiamata limo. Lasciate che si secchi al sole, vi accorgerete della sua presenza mano a mano che inizierà a creparsi  permettendo al suolo sottostante di respirare.

Alluvione in orto e giardino: cosa fare per salvare il salvabile

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Città, alluvione – foto da pixabay – ecoo.it

Munitevi per prima cosa di badile e carriola e iniziate a rimuovere lo strato terroso. Se il limo è troppo incistato per essere staccato optate per una lavorazione manuale che preveda l’inclusione di terreno universale alla mistura installatasi. Evitate di intervenire in questo senso vicino a piante già ben radicate come alberi e arbusti: questi sapranno sopravvivere anche nel limo producendo nuove radici.

Dunque il consiglio è quello di asportare il limo se spesso oltre 5 cm, interrarlo con della nuova terra se invece è superficiale, arieggiare il terreno con l’uso di vanghe e rastrelli. Alcune specie, come le piante da frutto, potrebbero non sopravvivere e giungere a deperimento e morte dopo qualche mese. Prima di mettere mano alla motosega, aspettate: molte piante sapranno stupirvi per la capacità di ripresa.