Coldiretti lancia l’allarme. Le primizie primaverili sono già sui banchi del mercato, anzitempo. I cambiamenti climatici e l’agricoltura
Quasi un mese di anticipo per il Lazio e due settimane abbondanti per la Puglia. Sono i dati che emergono da un monitoraggio della Coldiretti, in occasione degli eventi di campagna amica, la manifestazione che promuove la vendita di prodotti del territorio direttamente da coltivatore a consumatore. Fave, piselli, fragole, prodotti di primavera piena sono già disponibili sui banchi del mercato, decisamente anzitempo. Le ondate di temperatura anomale delle ultime settimane hanno fatto germogliare e crescere questi frutti con parecchie settimane di anticipo. Questa è una manifestazione palese di come i cambiamenti climatici incidano sull’agricoltura.
Coltivazione – specie se con scarso impatto ambientale – e fenomeni atmosferici devono andare a braccetto affinché si arrivi alla conclusione desiderata. Purtroppo l’alterazione delle stagioni sta creando numerosi problemi ai coltivatori, e le primizie primaverili anzitempo non sono una buona notizia.
Agricoltura, perché l’anticipo della primavera non è una buona notizia
Anche se molte persone saranno più che felici di vedere già le fragole sui banchi del mercato, simbolo del fatto che si è usciti già dalla stagione invernale per entrare in quella primaverile, questa non è esattamente una buona notizia. Le fragole sono prodotti da primavera inoltrata. Nel Lazio la festa delle fragole si svolge intorno al mese di maggio, che dovrebbe corrispondere al pieno raccolto. Ed anvece a fine marzo già si iniziano a raccolgliere. Il problema del caldo anomalo e dello stravolgimento delle stagioni ha delle conseguenze pesanti sull’agricoltura, specialmente per le piccole aziende che scelgono di utilizzare trattamenti il meno possibili invasivi. Certo, con i pesticidi si risolverebbe il problema degli eventuali parassiti che si risvegliano dal freddo, ma la direzione auspicabile non è quella.
Le prospettive future
Senza togliere il fatto che l’agricoltura vive di cicli stagionali, e conta su di essi. Un caldo anomalo può precedere una gelata primaverile, come è successo negli scorsi anni. Con conseguenze disastrose. Le piante germogliate resistono poco alle gelate, e rischiano di morire definitivamente dopo essersi ‘risvegliate’ dall’inverno. La Coldiretti conclude dichiarando che i cambiamenti climatici sono una sfida molto seria per le imprese agricole.