Alveari high-tech: un’innovazione tutta italiana

Alveari high-tech: la rivoluzione tecnologica arriva dall’Italia. E più precisamente da tre ricercatori Niccolò Calandri, Riccardo Balzaretti ed Elia Nipoti che hanno progettato un dispositivo elettronico per il monitoraggio degli alveari di apis mellifera.

Per fare questo, nel 2017 i tre giovani hanno dato vita alla startup 3Bee che si pone l’obiettivo di salvaguardare api e ambiente. Il tutto attraverso un particolare strumento innovativo in grado di interpretare i bisogni di tali insetti, ascoltando al tempo stesso anche suoni, odori, temperatura e umidità dell’alveare.

Cos’è e come funziona HiveTech

L’idea promossa da 3Bee rientra in un progetto più ampio denominato Pollinate the Planet che, a livello mondiale, ha permesso di proteggere oltre 70 milioni di api, coinvolgendo privati, istituzioni e aziende.

Nello specifico, dunque, HiveTech di 3Bee è un alveare high-tech dotato di una rete di sensori IoT che permettono di tenere monitorato il reale benessere delle api. Questa innovativa tecnologia, infatti, nel concreto permette di ridurre i trattamenti nelle arnie, abbassando al tempo stesso anche le emissioni di CO2.

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Senza contare che gli apicoltori che aderiscono ad HiveTech hanno anche la possibilità di vendere il proprio miele attraverso il canale e-commerce della start-up che così facendo punta sia sulla sostenibilità ambientale che su quella sociale.

Il tutto offrendo maggior consapevolezza al consumatore finale, che di fatto può contare sull’autenticità dei prodotti e sulla totale trasparenza della filiera.

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Alveari high-tech: l’importanza del monitoraggio elettronico

Grazie ad un innovativo sistema di monitoraggio elettronico l’alveare, dunque, potrà fornire una serie di informazioni specifiche non solo ai ricercatori, ma anche agli apicoltori e ai consumatori finali.

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Inoltre, questo sistema high-tech si basa su una tecnologia completamente sostenibile in grado di sfruttare l’energia solare per autoalimentarsi.

E non è tutto: il dispositivo, infatti, permette di analizzare la qualità dell’aria, lo spettro sonoro all’interno dell’arnia ed altri parametri vitali delle api, così da tenere monitorato costantemente il loro stato di salute.

Una community di riferimento

L’innovativo progetto si pone anche l’obiettivo di creare un network di persone attente e rispettose nei confronti delle api e della natura. Così da poter crescere insieme, grazie ad una concreta condivisione di obiettivi e valori.

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Con i loro alveari 3.0, infatti, i ricercatori di fatto vogliono “diffondere la consapevolezza di come sia possibile fare qualcosa per salvaguardare la salute delle api, minacciate dai cambiamenti climatici e dall’uso massiccio di sostanze chimiche in agricoltura”.

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Alveari high-tech: vendita di miele online e adozioni a distanza

Alveare hi-tech: ape con fiore giallo
Foto Shutterstock | Narsiskus Tedy

Guardando al presente e al futuro, 3Bee mira ad incrementare e consolidare ulteriormente le vendite online, incentivando al tempo stesso anche le adozioni degli alveari. E questo, nell’ultimo anno, si è tradotto in un indotto di 200.000 euro (di cui 120.000 euro durante il lockdown) e in 10 tonnellate di miele venduto.

“Stiamo cercando di rivoluzionare il concetto stesso di miele- spiegano i fondatori- facendolo diventare il prodotto di eccellenza delle api. E per far conoscere le 50 varietà di miele che sono prodotte nel nostro Paese il progetto Pollinate the Planet a settembre varcherà i confini nazionali. Così facendo, infatti, in Europa sarà possibile adottare un alveare e sostenere il lavoro degli apicoltori nostrani”.

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