Tutela ambientale: Singapore e il contrabbando di sabbia

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C’è chi, per avere chilometri di spiagge, è disposto a tutto. Anche a ottenere la sabbia in maniera illegale. E’ ciò che sta accandendo con Singapore, città-Stato asiatica che necessità di quantità immense di sabbia per poter estendere le proprie battigie. Dopo l’approvazione legislativa del divieto di esportazione imposto a Indonesia, Vietnam e Cambogia, quella che per molti anni è stata una pratica comune è di recente diventata un’azione da contrabbandieri: tra raid notturni, mazzette e sotterfugi. Il primo a far partire la denuncia è stato il “The Daily Telegraph” a causa dei rischi ambientali che ne deriverebbero.

Nur Hidayati, portavoce di Greenpeace Indonesia, ha dichiarato al giornale che “È una guerra per risorse naturali combattuta in segreto“. Il rischio più grande che questo traffico illecito comporterebbe, sarebbe la scomparsa di alcune isolette indonesiane entro un decennio. Le accuse provengono anche da politici locali che, però, sono sospettati di corruzione dato che parlano ma non fanno nulla di concreto. C’è di concreto, invece, che la scomparsa di questi piccoli paradisi naturali è pressochè inevitabile: secondo le stime degli ambientalisti, vengono trasportati dall’Indonesia a Singapore oltre 300 milioni di metri cubici di sabbia ogni anno. Una cifra davvero spaventosa.
 
Il “The Daily Telegraph” sottolinea anche come i politici non sono le uniche figure amministrative a essere sospettati di corruzione. Infatti, come affrontato dalla stessa testata, 34 impiegati statali della Malaysia sono stati arrestati per un losco giro di mazzette per le quali disbrigavano più rapidamente le procedure di “evasione dell’ordine”. Insomma, intascavano delle belle cifre per agevolare gli scambi di questa preziosa (almeno, per Singapore) merce. Secondo un’altra stima, invece, i camion addetti al trasporto di sabbia che partono dalla Malaysia sarebbero ogni giorno circa 700. Non stupisce, quindi, sapere che il territorio di Singapore è aumentato del 20% in cinquant’anni!
 
Immagine tratta da:
greenkampong.com