Festival del turismo sostenibile, l’accoglienza sotto l’insegna della responsabilità

In Calabria torna la settima edizione del “Festival dell’ospitalità”. Il turismo sostenibile promuove l’economia locale e la responsabilità ambientale

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Turismo (Foto Unsplash)

Negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento del turismo di massa. Non necessariamente più favorevole per l’economia locale. Il turismo mordi e fuggi generalmente è low cost per i clienti, ma allo stesso tempo ha un costo elevato per la città che accoglie in termini di usura dei luoghi, al livello di infrastrutture, conservazione dei beni culturali e degrado ambientale. Le città d’arte come Roma e Venezia hanno assistito nei decenni ad una letterale invasione, coadiuvata anche dagli alloggi privati locati a fini turistici. Con la conseguenza che le città trasbordano di rifiuti ed i centri storici sono diventati parchi di divertimento per i turisti, depauperando l’identità locale.  Il ritorno ad un turismo responsabile per questo è indispensabile.

Il turismo responsabile e sostenibile si oppone al turismo di massa concettualmente. Da una parte il “consumo”, inteso nel senso di degrado del territorio, ad appannagio dei turisti che probabilmente termineranno la loro scappata in una città d’arte senza averne colto minimamente l’identità. Dall’altra fornire accoglienza nel rispetto del territorio incentivando esperienze che possano far comprendere meglio storia, usi e costumi della località che ospita.

Turismo sotenibile, le iniziative del Festival

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Turismo (Foto Unsplash)

Dal 30 settembre al 2 ottobre Nicotera, località calabrese, ospiterà il Festival dell’Ospitalità. Una modalità di attirare turisti ma allo stesso tempo uno spazio di confronto sui modi responsabili ed eco compatibili di lavorare nel settore turistico. Il giovane imprenditore Francesco Biacca, dopo esperienze mamgeriali fuori dal luogo di nascita, torna in Calabria con un progetto di lavoro smart, con ritmi molto più lenti e sostenibili per conciliare l’alternanza vita privata – lavoro. E da questa società nasce il Festival che avrà luogo nei prossimi giorni.

Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Biacca spiega che durante il Festival, le risorse di professionisti del settore turistico, appassionati di viaggio, esperti di digitale e della comunicazione, provenienti da tutta Italia “entrano in connessione tra loro, abbracciando la lentezza che contraddistingue i nostri luoghi, purtroppo, spesso denigrata. È, invece, un valore aggiunto che ci aiuta a promuovere un nuovo modo di produrre economia responsabile e sostenibile. In Calabria, non abbiamo bisogno di un turismo esplosivo che sarebbe ingestibile e deturperebbe i nostri luoghi, piuttosto puntiamo su percorsi esperienziali”.

Il turismo responsabile, che comprende e mette al di sopra la specificità dei luoghi prende l’avvio da una regione che non è tra le prime mete turistiche degli stranieri, ma che negli ultimi anni ha visto un incremento degli introiti provenienti dal settore dell’ospitalità turistica.

Ma il tutto va fatto nell’insegna della responsabilità. In primo luogo nei confronti delle persone e dell’ambiente, e poi dei turisti. Un punto centrale del progetto è che le località dove erano sorti villaggi turistici ormai falliti, tornino ad essere abitabili. Gli spazi non si devono rendere adatti al turismo, ma sono i turisti che devono adattarsi agli spazi. Viaggiare è storicamente esplorare, conoscere, ed anche vivere esperienze differenti. Se si intende il turismo come trovare una valigia di servizi in ogni luogo che si incontra si ha perduto completamente lo spirito del viaggio. Ed allora si consiglia la conversione nel turismo virtuale, meno impattante da un punto di vista ambientale.