Timore terremoti: le proposte per la prevenzione del rischio sismico

Il territorio italiano è purtroppo un territorio fragile dal punto di vista del rischio sismico e occorre attuare politiche di prevenzione e riduzione di questo rischio

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Conoscere il rischio sismico (Foto da Canva – Ecoo.it)

Nel corso degli ultimi anni ci sono succeduti su tutto il territorio nazionale italiano una serie di eventi sismici che hanno avuto conseguenze gravissime in termini di danni al patrimonio storico-culturale e artistico e in termini anche di perdita di vite umane. Ogni volta che un terremoto si genera sul territorio italiano l’opinione pubblica viene però colta nuovamente di sorpresa.

Ma occorre invece entrare nell’ottica che in Italia c’è necessità di un cambio di prospettiva anche nei confronti dei terremoti che, seppure non possono essere previsti in alcun modo, non ancora almeno, possono essere trattati con opportune politiche di prevenzione. Ne è convinto l’esperto di sistemi sismici e già direttore di Enea Alessandro Martelli che ha anche lanciato una petizione su change.org.

Ridurre il rischio sismico con politiche adeguate

Come già accennato, al momento nessuno all’interno della comunità scientifica è in grado di prevedere i fenomeni sismici ma questo non significa che non sia necessario attuare comunque politiche di prevenzione. Secondo la proposta di Martelli occorre innanzitutto che tutti gli edifici pubblici, e in particolare scuole ed ospedali, assicurino il livello massimo di sicurezza. Per una vera prevenzione occorre poi accertare che sempre per scuole e ospedali siano state eseguite le periodiche verifiche di vulnerabilità con gli eventuali adeguamenti.

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Danni (Foto da Canva – Ecoo.it)

Sempre nel testo della proposta di Martelli reperibile sul sito change.org sono elencati almeno due aree in cui devono muoversi anche i Comuni, per cui dovrebbero essere resi obbligatori il confronto degli eventuali progetti di sicurezza sismica a un organismo nazionale esterno e la creazione di una struttura interna competente, che sia in grado di realizzare i progetti di adeguamento sismico. Oltre agli obblighi per le strutture e i Comuni occorrerebbe anche, secondo la proposta, incentivare l’utilizzo dei sistemi antisismici attualmente disponibili.

Dopo le scuole e gli ospedali tutti gli edifici

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Conseguenze di un terremoto (Foto da Canva – Ecoo.it)

La proposta si concentra in prima battuta sulle scuole e sugli ospedali ritenuti a ragione luoghi fondamentali da proteggere a ogni costo ma la proposta di Martelli sottolinea come, una volta avviate le procedure per la riduzione del rischio sismico in questi edifici, occorre estendere gli stessi obblighi di prevenzione anche agli altri edifici pubblici e a quelli residenziali. E nella proposta si fa anche riferimento a quelli che potrebbero essere gli eventuali costi sottolineando come la spesa per la prevenzione delle conseguenze degli eventi sismici porterà ad una riduzione di quelle spese in emergenza che, come è stato chiaro negli anni passati, si sono rese necessarie per la ristrutturazione del patrimonio di edifici andato distrutto o comunque lesionato.