Tatuaggi, rischio malattie infettive: quando può accadere

Fare un tatuaggio può sembrare un’attività dolorosa, e nella maggior parte dei casi lo è, ma non si pensa mai possa essere potenzialmente pericolosa per la salute. Questo anche per i numeri di chi decide di farsi un tatuaggio. I dati del 2021 stimano che circa il 48% della popolazione italiana ne possieda almeno uno. Nulla di allarmante, ma considerato che quasi la metà degli italiani possiede un tatuaggio è bene conoscere i rischi legati alle malattie infettive dietro questa pratica diffusa.

Essere infatti consapevoli dei rischi di una pratica a cui quasi una persona su due si sottopone può essere un’informazione che guida la persona nella scelta, permettendole di evitare situazioni potenzialmente pericolose per la salute.

Quando il tatuaggio può trasmettere malattie infettive

Tatuaggio rischio malattie infettive
Tatuaggio (Pixabay)

I tatuaggi sono disegni realizzati permanentemente sulla pelle, in particolare nello strato più superficiale della cute. Si creano tramite pigmenti che, mediante particolari strumenti, vengono inseriti nella cute per mezzo di un’apparecchiatura manuale dotata di aghi, che pungono ripetutamente la pelle.

Pungendo la pelle, l’ago inietta l’inchiostro sotto pelle, creando in questo modo il disegno. Ad ogni puntura c’è il rischio di un leggero sanguinamento e il dolore varia molto dal punto che si sta trattando. Può essere da molto leggero a quasi insopportabile. È proprio la lesione causata dall’ago che penetra la pelle a essere rischiosa in termini di infezione e trasmissione di malattie infettive.

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Il rischio di contrarre una malattia infettiva è legato all’attrezzatura utilizzata per realizzare il tatuaggio. Se è contaminata da sangue infetto, perché magari non è stata cambiata tra un cliente e l’altro, c’è il rischio che vengano trasmesse malattie dal sangue. Tra queste, ad esempio, l’epatite B e C e l’HIV, il virus dell’AIDS.

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Per questo motivo è bene prestare attenzione ad alcuni fattori quando si decide di farsi un tatuaggio. La scelta dello studio in questo è cruciale. Affidarsi a professionisti è il primo passo per evitare spiacevoli inconvenienti per la salute. Prestare poi attenzione alle procedure di igenizzazione: gli aghi devono essere usa e getta, il resto del materiale va sterilizzato in autoclave ogni volta. Tutto ciò che non può essere sterilizzato (mobili, superfici…) va disinfettato.