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Sostenibilità

Per la tua casa, scegli la stufa pirolitica: scoprirai molti vantaggi

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Non molti la conoscono in Italia, ma in molte parti del mondo la stufa pirolitica è la prima scelta: questo grazie ai tanti vantaggi.

stufa pirolitica
Scegli la stufa pirolitica (Ecoo.it)

Se si pensa ai sistema di riscaldamento vengono in mente subito alcune soluzioni: la caldaia, il camino, le stufe a pellet o i pannelli a infrarossi. L’obiettivo è sempre più quello di riscaldare casa facendo a meno del gas e indirizzandoci verso soluzioni più ecologiche.

Molte famiglie per riscaldare le proprie abitazioni, in tutta Europa, si muovono dunque verso scelte maggiormente sostenibili. Tra queste ve ne è una che ancora non ha una grande diffusione, ma che molti ritengono una svolta: stiamo parlando della stufa pirolitica.

Stufa pirolitica, tutto quello che da sapere

In realtà in Italia questo sistema di riscaldamento non è davvero del tutto sconosciuto. Infatti in molti paesi alpini, dove il freddo in inverno raggiunge temperature molto basse, la utilizzano con ottimi risultati. Questa soluzione ha avuto moltissimo successo nelle regione estremamente fredde e viene indicata anche a vuole avere la casa calda senza spendere troppo.

Come funziona il processo di pirolisi nella stufa

Come funziona la stufa pirolitica (Ecoo.it)

Scegliere dunque una stufa pirolitica non è una scelta estetica, ma sono tanti i vantaggi: prima diamo però uno sguardo al suo funzionamento. La pirolisi, alla base di questo sistema di riscaldamento – non è altro che la decomposizione termochimica di materiali organici in assenza di ossigeno. Nella pratica, si accende un fuoco che riscalda la massa della stufa e la sua muratura per 60 minuti circa.

In un secondo momento, l’accumulo di calore viene sprigionato, a fuoco spento, per circa 8-10 ore in tutta la casa. Rivestite in argilla o calce, queste particolari stufe sono alimentate a pellet, ma non solo: in alternativa possiamo usare cippato, gusci di frutta secca, pellet da fondi di caffè, pellet da foglie e vinaccia elaborata, oltre alla legna.

Quali sono i pro e i contro dell’utilizzo di una stufa pirolitica

Pro e contro della stufa pirolitica (Ecoo.it)

Una volta spiegato il funzionamento, è importante analizzare la parte più importante che interessa di più agli utenti. Ovvero il risparmio: negli ultimi tempi, vi sono stati forti aumenti nei classici sistemi di riscaldamento e la stufa pirolitica può senza dubbio portare ad abbassare i costi delle vostre spese, a fronte di un investimento iniziale del quale parleremo a breve e che rappresenta uno dei pochi svantaggi di questo impianto.

Basta solo pensare che questa stufa funziona basandosi sul rilascio graduale di calore e che dunque da sola può contribuire al miglioramento della classe energetica della vostra abitazione. Inoltre – aspetto non affatto trascurabile – risparmiamo anche in elettricità, proprio perché la stufa pirolitica continua a lavorare anche da spenta.

Per scaldare un piccolo ambiente di circa 30 mq per otto ore consecutive, secondo i calcoli fatti, bastano circa 3 kg e mezzo di carburante, ovvero pellet o altro. Purtroppo, la sua diffusione è al momento molto alta per campeggi e spazi esterni e non per ambienti domestici. La stufa pirolitica – e questo è un grande vantaggio – si carica dall’alto e una volta aggiunto il materiale, questa lavorerà da sola senza essere più toccata.

Importante anche sapere che questi dispositivi non hanno canna fumaria, per cui la combustione non si disperde sotto forma di anidride carbonica in ambienti esterni. Infine questa stufa che sfrutta il principio di pirolisi produce pochissimi residui di combustione che porta, di conseguenza, a un minor tempo di manutenzione.

Come pulire la nostra stufa pirolitica

Come pulire questa stufa (Ecoo.it)

Quello che vi abbiamo detto è una grande notizia per chi non ha tanto tempo da perdere in manutenzione e pulizia: la stufa pirolitica brucia il materiale legnoso attraverso un processo di gassificazione. Ovvero consuma tutto quello che utilizziamo per alimentarla e – contrariamente alle normali stufe a legna – per tale ragione lascia davvero pochissimi residui di materiale.

Gli unici residui, dunque, sono una piccola quantità di cenere minerale, che se eliminata dal cassetto ogni mattina ci eviterà pulizie magari più profonde e dispendiose. Rispetto ad altre stufe come le classiche stufe a pellet, possiamo evitare l’acquisto di un bidone aspiracenere e ce la possiamo cavare davvero con uno strofinaccio o un panno in microfibra e prodotti per la pulizia dei vetri, per raccogliere i residui.

Ecco alcuni semplici passaggi da seguire:

  • Assicurarsi che il riscaldatore sia spento e freddo: si tratta di un passaggio fondamentale in termini di sicurezza.
  • Aprire lo sportello della griglia diffusore di calore: accederemo così alla parte interna del dispositivo.
  • Rimuovere il vetro: questo è posto nel basamento del riscaldatore e va sollevato delicatamente, facendolo uscire dalla griglia.
  • Pulire l’interno del vetro: usiamo prodotti pulenti adatti per pulire l’interno del vetro senza rovinarlo.
  • Preparare il tubo e inserire panno o carta: inserisci all’interno del tubo una massa consistente di carta o un panno asciutto, facendo sì che escano poi dall’altra parte del tubo.
  • Pulire eventuali residui umidi: ancora una volta, usiamo prodotti per la pulizia dei vetri per eliminare eventuali goccioline d’acqua o residui all’interno del tubo, asciugando poi con un panno.
  • Operazioni finali: dopo aver pulito il vetro e il tubo, incliniamo il vetro rimettendolo al suo posto nel basamento, quindi richiudiamo lo sportello della griglia diffusore di calore.

Rispetto alle classiche stufe a legna, le stufe pirolitiche non producono fumo né odori nell’ambiente circostante, e hanno anche un’efficienza che sfiora la perfezione. Per tale ragione, vengono ritenute il top nella riduzione degli sprechi e nel combattere contro l’inquinamento atmosferico.

Quanto costa questo tipo di stufa?

Quanto costano questi modelli (Ecoo.it)

Il costo di una stufa pirolitica rappresenta a oggi la sua grande nota dolente, sebbene appunto chi pensa di farne un uso frequente sicuramente riuscirà ad ammortizzare l’investimento iniziale. Se i modelli da esterno, che partono da circa 100 euro, sono più accessibili, pensare all’acquisto di un modello da interno base vuol dire essere consapevoli di un investimento iniziale di 2mila euro.

Si tratta di una cifra standard che però riguarda le piccole stufe, mentre la spesa media per queste tipologie di stufa va dai 4mila ai 6mila euro circa. Ma conviene fare questo investimento iniziale, perché nel giro di poco tempo sarete “risarciti”: l’efficienza della stufa pirolitica, che sfrutta le biomasse, è del 280% superiore rispetto ad altri sistemi di riscaldamento più tradizionali.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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