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Sorpresa in aereo: dalla stiva spunta qualcosa di mai visto – VIDEO

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Il video di un cucciolo di orso che si trovava a bordo di un volo Iraqi Airways da Baghdad a Dubai ed è scappato dalla stiva.

Un orso nella stiva dell’aereo (screenshot video) – Ecoo.it

Se pensavate di averle viste tutte, evidentemente non è così: la notizia sta facendo il giro del mondo e ha davvero dell’incredibile. Siamo a Dubai, capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove qualche giorno fa un passeggero di un volo di linea della compagnia irachena Iraqi Airways ha lamentato il più incredibile dei ritardi nella partenza del suo viaggio di ritorno verso Baghdad. Il motivo è infatti davvero assurdo e riguarda la presenza a bordo di un animale non propriamente comune.

Un orso sul volo aereo: spunta dalla stiva e semina il caos

Cucciolo di orso (Pixabay) – Ecoo.it

Siamo abituati a doverci confrontare spesso con la questione riguardante cosa fare dei nostri animali domestici, quando dobbiamo partire e prendere un volo aereo. Esistono delle regole rigide per i nostri amici a quattro zampe, ma evidentemente le stesse regole esistono anche per altri tipi di animali. Certamente, nessuno di noi si aspetterebbe di ritrovarsi nella stiva del nostro aereo pronto al decollo un cucciolo di orso. E infatti, probabilmente questo è un caso più unico che raro, ma che ha rapidamente fatto il giro del mondo.

Il passeggero che ha denunciato l’episodio affermava che il volo di ritorno a Baghdad era stato ritardato di oltre un’ora a causa della presenza di un orso nel carico dell’aereo. Si pensava a una bufala, ma nel giro di poco tempo è arrivata la conferma da parte della compagnia di bandiera iraqena, con tanto di scuse per quanto accaduto. L’orso, classificato come il più piccolo del mondo, è stato sedato da un team specializzato nella capitale Dubai, da dove appunto era in partenza il volo diretto a Baghdad. Successivamente, è stato portato via, ma non prima che altri passeggeri non riuscissero a immortalarlo.

Certo, sempre meglio un dolce cucciolo di orso piuttosto che un serpente, ma sta di fatto che quanto accaduto ha provocato non solo il panico, ma anche tante lamentele sul come mai un animale di questa specie si trovasse in una stiva di un volo di linea. La compagnia aerea ha provato a giustificarsi, sostenendo che quando accaduto è qualcosa che non è dipeso dalla loro mancanza di controllo, ma fatto sta che il caso è esploso. Da Iraqi Airways viene in sostanza spiegato che l’orso era parte di una spedizione e dunque non di proprietà di qualche passeggero: magra consolazione, comunque.

Il video dell’orso che spunta dalla stiva dell’aereo fa il giro del mondo

Il trasporto dell’orso era avvenuto nel rispetto delle linee guida internazionali per il benessere degli animali, assicura la compagnia irachena, che però è finita nell’occhio del ciclone. La massima collaborazione tra autorità di Dubai e compagnia di bandiera dell’Iraq hanno garantito la messa in sicurezza sia dell’orso che devi passeggeri, successivamente è stato spiegato che in realtà gli orsi erano due e che si tratta di una specie in via d’estinzione. Uno dei due è riuscito a rompere la cassa dove era custodito e a muoversi all’interno della stiva.

Di conseguenza, le autorità sanitarie e ambientali dell’aeroporto di Dubai hanno dovuto sedarlo, evidenzia in un comunicato il ministero dei trasporti iracheno. Nonostante dunque i tentativi di minimizzare la vicenda, il governo iracheno si è dimostrato collaborativo nella ricerca della verità e sull’accaduto è intervenuto anche il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani, il quale ha ordinato un’indagine da parte del ministero dei trasporti, per riuscire a comprendere cosa possa essere accaduto quello che è accaduto.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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