Sopravvive più di 50 giorni da solo su una casa galleggiante: incredibile la sua storia

Una storia che ricorda da vicino Robinson Crusoe ma su una casa galleggiante: un ragazzo è sopravvissuto facendo ricorso solo alla propria forza d’animo. Come Aldi ha resistito quasi due mesi?

ragazzo salvato zattera
L’oceano (foto da YT pazzesco – Canva) – ecoo.it

Sembra lo spunto per un film o per una serie TV ma è la storia vera di un ragazzo di appena 18 anni che è stato ripescato da una nave cargo che lo ha portato in Giappone da cui poi è tornato a casa, tutto questo dopo essere rimasto in balia delle onde e con solo la sua esperienza e la sua forza d’animo per 50 giorni.

Nel corso della sua strana avventura, causata da un vento che si è improvvisamente alzato e che ha trasformato il suo luogo di lavoro in una sorta di zattera con il tetto, il giovane Aldi sarebbe potuto essere salvato diverse volte ma a causa di un po’ di sfortuna nessuna nave si è mai accorta di lui fino a quando, usando la radio, è riuscito a farsi ascoltare. Ma come è sopravvissuto tutto questo tempo in mare aperto?

50 giorni su una casa galleggiante, pesce e acqua di mare

La storia di Aldi risale a qualche anno fa ed è talmente tanto famosa da essere entrata anche in alcuni libri di testo. Il giovane Aldi Novel Adilang, 18 anni appena compiuti, si trovava a lavorare su una trappola per pesci galleggiante al largo dell’isola di Nord Sulawesi. In questa parte di mondo esiste un metodo di pesca che fa affidamento sui rompong, trappole formate da una grossa rete che attira i pesci grazie alla luce. E Aldi si trovava proprio al lavoro su uno di questi rompong quando una ventata violenta ed improvvisa simile ad un uragano ha spezzato l’ormeggio che lo teneva legato alla struttura principale trasformando il rompong stesso in una zattera.

storia ragazzo pescatore alla deriva
Il rompong (foto da YT pazzesco – Canva) – ecoo.it

Il ragazzo si è quindi trovato a navigare senza poter dirigere in alcun modo la sua casa galleggiante e infatti si è allontanato di parecchi e miglia nautiche rimanendo alla deriva per quasi 50 giorni. Per sopravvivere ha fatto ricorso a quello che conosceva e ha quindi creato strumenti rudimentali di pesca e utilizzato parte del legno del rompong per cuocere il pesce. Il problema dell’acqua è stato invece risolto, almeno in parte, succhiando l’umidità che rimaneva nei vestiti per ridurre la salinità dell’acqua di mare.

Un segnale radio salvavita

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Aldi (foto da YT pazzesco – Canva) – ecoo.it

Il 49esimo giorno Aldi sulla sua casa galleggiante si è accorto che c’era una grossa nave, la Arpeggio, ma data la differenza di dimensioni il personale sulla Arpeggio non si era accorto di lui. Alché il ragazzo si è ricordato che un amico gli aveva insegnato una frequenza radio d’emergenza da utilizzare proprio per comunicare con le navi. Nonostante la barriera linguistica il capitano della Arpeggio ha compreso il messaggio del povero Aldi, ha fatto marcia indietro e lo ha caricato portandolo a Tokuyama, in Giappone da cui poi è potuto tornare a casa.