Sembrano creature uscite da qualche racconto dell’orrore o da un mito antico ma i serpenti, le tartarughe e in generali gli animali a due teste sono una realtà regolare nota, questo va detto, ma che non va del tutto sottovalutata
Quello che produce tutti gli esseri presenti sul pianeta, animali o vegetali che siano è il DNA. O meglio la combinazione e ricombinazione, un po’ come a Natale con il sacchetto della tombola, nei vari elementi che compongono il DNA. La maggior parte delle volte il modo in cui i mattoncini della vita sì incastrano tra loro crea esseri che, pur con tutte le loro caratteristiche specifiche, appartengono palesemente e senza troppe difficoltà ad una specie precisa.
Ma a volte la ricombinazione dei mattoncini della vita porta a delle creature piuttosto bizzarre. L’esempio più eclatante di cosa può andare storto nel momento in cui il patrimonio genetico cerca di dare vita ad un nuovo essere sono i casi di albinismo in cui alcune proteine non producono l’effetto desiderato e l’essere vivente si ritrova con un colore pallido che lo rende, che sia un essere umano o che sia un altro animale non importa, oggetto delle attenzioni a volte indesiderate di altri membri della propria specie o peggio di altre specie. Anche il caso dei serpenti e degli altri animali che nascono con due teste sono il frutto di piccoli incidenti di percorso in quell’affascinante viaggio che porta una singola cellula a trasformarsi in un essere completo. Ma le cause che portano ad avere animali, persone comprese, con due teste non è a volte solo frutto del caso.
Perché nascono gli animali con due teste?
Il modo in cui la natura crea il materiale di cui poi sono fatti i miti e le leggende risulta affascinante. Perché è fuori di dubbio che anche la presenza di creature in natura con due teste abbia dato poi origine almeno ad una fetta di miti e leggende che hanno proprio come oggetto principale creature bicefale a loro volta. Esempi di animali con più teste che si ritrovano nella mitologia della vicina Grecia e dell’antica Roma sono per esempio l’Idra, il serpente drago che di teste ne aveva quasi una decina, Cerbero il cane infernale, che di testa ne aveva tre, e poi la divinità denominata Giano bifronte che aveva proprio due teste che non si guardavano perché collegate tra loro dalla parte della nuca.
Cerbero, l’idra di Lernia, Giano: tutte creature mitologiche che però hanno la loro origine proprio in quegli inciampi che avvengono a volte nel periodo della gestazione. Parlando nello specifico dei serpenti la possibilità che ne nasca uno con due teste è nell’ordine di un uovo ogni 100 mila che ne vengono deposti. Le possibilità che un serpente con due teste sopravviva in natura, e in questo tutti gli esperti ed erpetologi sono concordi, sono praticamente ridotte a zero. Tra le voci più autorevoli Gordon Burghardt, erpetologo dell’università del Tennessee che si è proprio specializzato nello studio dei serpenti a due teste e che ha sottolineato, nel caso eclatante del serpente di 20 cm recuperato in Spagna qualche anno fa, che è stato fortunato ad essere stato catturato dato che le sue possibilità di sopravvivere in natura sono nulle. Particolarmente difficile, spiega il professor Gordon Burghardt è il momento in cui questo serpente con due teste deve nutrirsi perché le due teste lottano per ogni boccone, il che rende questa creatura anomala estremamente vulnerabile.
Parte è casualità ma a volte è colpa nostra
Esattamente come succede nei gemelli siamesi, lo sviluppo degli animali con due teste inizia con un embrione che cerca di suddividersi in due esseri separati ma che poi, a un certo punto smettono di essere divisi e finiscono con l’avere parte del corpo condiviso. Le possibilità che ci siano rettili a due teste o comunque con malformazioni sono maggiori comunque rispetto ai mammiferi. Il motivo principale è che il modo in cui i rettili nascono, ovvero da uova che vengono deposte in un nido su cui non c’è da parte del genitore controllo totale, espone i giovani esemplari in formazione alle influenze esterne.
E tra queste influenze esterne ci sono quelle causate dal genere umano. Radiazioni e varie forme di inquinamento sono tra i responsabili probabili di alcuni casi di soggetti deformi. Uno dei casi più eclatanti si è verificato nel 2009 in Australia nella zona del Queensland dove secondo alcuni scienziati in un bacino d’acqua si è assistito ad un moltiplicarsi di pesci con due teste proprio a causa della esposizione prolungata a una serie di pesticidi.