Cosa c’è nelle scie degli aerei? Nonostante le convinzioni dei complottisti le scie non rilasciano sostanze pericolose ma questo non significa che non siano un problema. Un problema cui a quanto pare l’intelligenza artificiale di Google sta provando a dare una soluzione
Le famose scie chimiche degli aerei che tanti tra quelli che credono ai complotti globali ritengono servire per rilasciare in atmosfera, e quindi poi far ricadere sulla Terra, tutta una serie di sostanze che hanno interferenze con le più normali ed elementari attività biologiche non sono il problema ma sono comunque un problema. Perché l’aumento del traffico aereo ha portato ad una moltiplicazione di queste scie. Scie che diventano visibili nel momento in cui il vapore di cui sono sostanzialmente composte si condensa.
E la condensazione del vapore in quota impedisce una corretta dispersione del calore. Questo significa che le scie inquinano perché impediscono al calore di disperdersi correttamente. Ma a quanto pare con qualche calcolo e l’aiuto della intelligenza artificiale di Google è possibile ridurre anche della metà l’impatto dei voli aerei e delle loro scie sull’atmosfera.
Uno dei problemi che dobbiamo affrontare e da cui non possiamo più sfuggire sono le emissioni dei cosiddetti gas serra, primo fra tutti la CO2. La CO2 è il risultato di solito della combustione e della trasformazione di altri elementi. Il riscaldamento domestico, i trasporti, le attività industriali producono tutte gas serra e CO2 che si disperde nell’atmosfera andando ad aggravare la situazione generale della temperatura del pianeta. Tra i trasporti ovviamente occorre inserire anche il trasporto aereo. Ma gli aerei, oltre a produrre CO2, hanno anche delle emissioni che non riguardano direttamente i gas serra ma che comunque influenzano la temperatura del mondo. Si tratta delle cosiddette emissioni non-CO2 che ovviamente hanno un impatto inferiore sull’ambiente ma un impatto che comunque va valutato.
Le emissioni non-CO2 hanno una conseguenza sul clima più a breve termine rispetto alla CO2 ma non sono a impatto zero. E tra gli effetti delle emissioni non-CO2 c’è proprio la formazione dei cirri a seguito del vapore acqueo disperso dagli aerei in volo. Queste nuvole hanno purtroppo la capacità di raccogliere e intrappolare molto calore, il che significa che diventano un ulteriore aggravio sull’atmosfera. Il progetto dell’intelligenza artificiale di Google, portato avanti in collaborazione con American Airlines e con Breakthrough Energy, ha provato a vedere come modificare le rotte degli aerei per ridurre proprio la formazione dei cirri e delle scie arrivando ad una riduzione di oltre il 50% rispetto alle rotte tradizionali.
Il successo dell’esperimento sulle scie degli aerei portato avanti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale di Google è importante e dimostra come occorra lavorare su tutti gli aspetti della vita quotidiana per trovare soluzioni reali al problema del surriscaldamento globale. Ma dopo i 70 voli di prova dell’esperimento è emerso che i velivoli hanno, in generale, consumato circa il 2% in più di carburante rispetto alle rotte tradizionali. A tal proposito Google ha sottolineato però che per ottenere risultati sostanziosi non è necessario modificare tutto il traffico aereo ma basta una piccola percentuale di aerei. Come in tante altre battaglie per il clima, bastano pochi cambiamenti per ottenere grandi risultati.
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