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Mangia della pasta riscaldata e poco dopo muore: l’inquietante che ci lascia senza parole

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Il modo più assurdo di andarsene è certamente questo: un ragazzo mangia pasta riscaldata e muore e la scoperta fatta in seguito ha lasciato tutti di sale.

Mangia della pasta riscaldata e muore. L’assurda vicenda è accaduta ad un giovane che aveva appena preparato il suo pranzo come tante altre volte. A raccontarla sono diversi canali social, che riferiscono il nome della sfortunata vittima: Charlie. Ed il luogo in cui tutto questo è accaduto. Lui si trovava a Bruxelles, in Belgio. Era il 2008 quando Charlie aveva messo in forno della pasta che era stata cucinata per il pranzo del giorno prima, e che era avanzata. Come è buona abitudine da parte di tanti, ciò che avanza può essere utilizzato la sera stessa per fare da cena, oppure all’indomani.

Mangia pasta riscaldata e muore, come è successo
Un piatto di pasta ben caldo (Foto da Adobe Stock) – Ecoo.it

Questo è proprio ciò che aveva fatto Charlie. Il quale però mai e poi mai avrebbe pensato alle conseguenze alle quali il suo semplice gesto avrebbe portato. Conseguenze purtroppo tragiche per lui. Infatti il ragazzo mangia della pasta riscaldata e muore. Con tutta probabilità nessuno tra noi avrà mai sentito di una morte avvenuta in maniera così assurda. Eppure è proprio ciò che è successo a questa sfortunatissima persona. E c’è il nome del colpevole che ha causato tutto ciò.

Mangia pasta riscaldata e muore, come è successo

Personale medico che soccorre un uomo (Foto da Adobe Stock) – Ecoo.it

Come raccontato dal canale TikTok starstory_ita, ad uccidere Charlie – che in Belgio studiava e sembra anche con profitto – era stato il bacilus cerdos. Si tratta di un batterio molto pericoloso che può finire con l’infestare il cibo in delle specifiche situazioni. Questo batterio evidentemente doveva avere trovate le condizioni ambientali ideali per proliferare nel piatto di pasta mangiato dal povero ragazzo. Infatti le analisi compiute sul suo ultimo pasto avevano confermato che il cibo ingerito da Charlie – un piatto di spaghetti che risaliva al giorno prima – ospitava una quantità enorme di bacilus cerdos. In numero tale da potere risultare per l’appunto nocivo.

Il batterio ha così scatenato una grave necrosi epatica con anche segni di pancreatite acuta, come era emerso dall’esame autoptico svolto sul cadavere della vittima. Anche dopo averlo riscaldato in forno, il cibo risultava purtroppo eccessivamente contaminato. E gli esperti credono anche di avere capito cosa possa avere favorito l’infestazione batterica che si è poi rivelata essere letale. Gli spaghetti avanzati non erano stati tenuti al coperto in frigorifero ma con tutta probabilità erano stati lasciati esposti a temperatura ambiente in cucina. Ed a contatto diretto con l’aria.

Le cause del decesso, come evitare tutto questo quando mangi gli avanzi

Una ambulanza in corsa (Foto da Adobe Stock) – Ecoo.it

Questo ha permesso al batterio di manifestarsi e di proliferare, causando poi la grave intossicazione alimentare a Charlie. Il quale però non è morto subito. Dopo avere mangiato quella pasta che era avariata a sua insaputa, il ragazzo ha manifestato un malessere con dei sintomi tipici da intossicazione da alimenti andati a male. Aveva avuto vomito e nausea, che però si sono manifestati anche nei giorni successivi, in maniera cronica. Ma il giovane non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di farsi visitare da un medico. E forse, se l’avesse fatto, sarebbe ancora vivo oggi a distanza di tanti anni. La morte è avvenuta invece tre settimane dopo aver mangiato quel cibo.

E questo deve valere da avvertimento per tutti noi: il cibo che avanza è sempre buono, purché venga conservato in maniera congrua, in contenitori meglio se di vetro o di ceramica e con una copertura tale da sigillarne il contenuto. Poi tutto quanto va riscaldato ad almeno 70° per cinque minuti come minimo, sempre in supporti adeguati. Meglio evitare la plastica. E poi bisogna sempre pulire come si deve freezer, congelatore, forno ed altre superfici della cucina. Specialmente il tagliare, che diventa un ricettacolo di germi dopo l’impiego quotidiano, ed anche i mestoli in legno, che necessitano di una adeguata pulizia e manutenzione.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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