Lo mangiamo spesso: contiene insetti morti e non lo sappiamo

E’ davvero affascinante il mondo che ci circonda. Tantissime volte potremmo aver mangiato questo senza sapere che potesse contenere insetti morti

insetti morti dentro frutto
Ape morta (Foto di rostichep da Pixabay)

In estate, soprattutto per le altissime temperature, vengono consumate tantissimi frutti. Su tutti meloni, cocomeri e pesche. Frutti buonissimi che, oltre a far bene all’organismo, riescono anche a garantire gli zuccheri persi tramite la sudorazione. Ma oltre a questi c’è un altro prodotto ricchissimo di sapore e molto consumato e amato in Italia.

Un frutto molto mangiato in tutte le regioni del Bel Paese che al suo interno potrebbe ospitare un piccolo insetto. Sarà capitato a tutti, almeno una volta di mangiarlo, ma nessuno ha mai fatto caso a questo importante particolare. Incuriositi? Ecco di che frutto si tratta e quale insetto si potrebbe trovare al suo interno.

Frutto con (sgradita) sorpresa

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Albero (Foto di Erich Westendarp da Pixabay)

Il frutto in questione è il fico che, al suo interno, ospita una vespa morta. Ma prima di capire il perché e il per come questo insetto entri nel fico, senza che ce ne accorgiamo è opportuno rivelare alcune verità nascoste sul fico. In primis, quello che mangiamo non è un frutto, ma un fiore. Quest’albero infatti fioriscono come i tradizionali meli e peschi: i fiori fioriscono all’interno di un baccello che, successivamente, matura nel prodotto che tutti noi mangiamo.

Il fiore poi produce un frutto a guscio duro che viene chiamato achene, che conferisce all’albero il tipico scricchiolio. Ogni fico, dunque, è formato da più acheni: di conseguenza ogni volta che ne mangiamo uno ne stiamo consumando molti di più.

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Sapevate che molti dei fichi che consumiamo possono ospitare una una vespa morta? Non ce ne siamo mai accorti perché in realtà l’animale viene decomposto attraverso un enzima, trasformandosi in proteine. Un meccanismo ben noto e affascinante. Ma resta ancora da capire cosa c’entri la vespa.

I fiori di fico hanno una caratteristica unica e molto particolare. Infatti, visto che sbocciano internamente, l’impollinazione non può avvenire nei metodi classici. Ed è qui che entra in gioco quest’insetto volante: la vespa del fico (Blastophaga psenes). Questa intrattiene un rapporto mutualismo obbligato con la pianta anche se poi ne paga le conseguenze. Si tratta del sistema Blastophaga-Ficus ed è strettamente specie-specifico. Infatti solo questa particolare vespa riesce a fecondare il fico e la conseguente produzione di semi. L’albero poi è l’unico idoneo a permettere la vita all’insetto.

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La vespa femmina entra nel fico maschio e vi depone le uova. Nel momento però in cui l’insetto entra in questo spazio angusto perde sia le ali che le antenne. L’animale, quindi, una volta entrato non ha più via di uscita. A continuare il ciclo di vita saranno poi le piccole vespe nate a scavare il tunnel per uscire dall’albero. La progenie femminile, poi, compirà il viaggio verso il mondo esterno portando il polline con sé.

Ma la “mamma” vespa che fine fa? La carcassa rimane all’interno del fiore che grazie però a un enzima, noto come ficina, riduce l’animale in proteine. Un processo molto complicato che, alle volte, non riesce a distruggere l’esoscheletro. E quindi, alcune volte, può capitare che mangiando questo fiore, mangiamo anche dei resti di vespa.