Libia, disastro inondazione: 2 mila morti a causa del cambiamento climatico

Ciclone Daniel morti Libia
Libia, strade inondante (screenshot Twitter – jeperego) – Ecoo.it

 

Il passaggio del ciclone Daniel sulle aree del nord-est della Libia ha provocato la morte di oltre 2mila persone, 5mila i dispersi: chiesto l’intervento di altri Paesi.

Sono oltre 2mila le vittime provocate dal ciclone Daniel che ha colpito da due giorni alcune aree del nord-est della Libia. Le piogge intense e le forti raffiche di vento hanno distrutto interi villaggi, invasi da massicce inondazioni.

Purtroppo, il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore: secondo le autorità locali sarebbero oltre 5mila le persone disperse e che i soccorritori stanno disperatamente cercando. Alcune aree tra le più colpite, come la città di Derna, sono state dichiarate come “zone disastrate” considerata la drammatica situazione.

Libia, il ciclone Daniel devasta il Paese: oltre 2mila morti e 5mila dispersi

Una vera e propria catastrofe quella abbattutasi sul nord-est della Libia. Piogge torrenziali, forti raffiche di vento, anche ad oltre 160 km/h, provocate dal passaggio del ciclone Daniel, hanno spazzato via interi villaggi. Uno scenario apocalittico con strade invase da fiumi di acqua ed edifici crollati.

Purtroppo, secondo le autorità locali, almeno 2.080 persone hanno perso la vita, mentre migliaia sarebbero rimaste ferite. Il bilancio, però, riporta la redazione di Rai News, non è definitivo dato che oltre 5mila cittadini risulterebbero dispersi. Attualmente sono in corso le operazioni delle squadre di emergenza per cercare i dispersi.

Le zone più colpite sono alcune città della Cirenaica, come Derna, Al Bayda e Marj, dove i violentissimi nubifragi hanno distrutto strade e strutture e provocato l’interruzione di elettricità e dei mezzi di comunicazione. Alcune di queste aree, dove l’acqua che ha inondato le strade ha raggiunto anche i tre metri, sono state dichiarate come “zone disastrate”.

Le autorità locali hanno richiesto ad alcuni Paesi, come l’Italia, di intervenire per sostenere la popolazione ed intervenire nelle aree più colpite dalla tempesta supportando le operazioni di soccorso per rintracciare i dispersi. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato di essere in contatto con le autorità libiche così da valutare gli aiuti da inviare urgentemente. I funzionari del Governo hanno definito quanto accaduto nel nord-est della Libia una catastrofe umanitaria senza precedenti.

La tempesta provocata dal cambiamento climatico

Il ciclone Daniel che, prima della Libia, aveva colpito altri Paesi, come Bulgaria, Grecia e Turchia, è un evento climatico estremo che viene definito come un Tlc (Tropical-like-cyclon) o Medicane, ossia un ciclone caratterizzato da un nucleo caldo attorno ad un centro di forti venti e piogge intense. Questi fenomeni si formano molto più velocemente con l’innalzamento delle temperature dei mari, provocato dal cambiamento climatico. Il caldo record di queste settimane, dunque, avrebbe agevolato la formazione della tempesta che ha provocato danni e vittime in vari Paesi.