Lampedusa: promesse di Berlusconi non sono ecosostenibili

lampedusa paesaggio
Il grande problema legato agli sbarchi di immigrati a Lampedusa sta catalizzando l’attenzione degli italiani da due settimane a questa parte. La situazione è molto preoccupante, tanto che il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è dovuto accorrere per trovare una soluzione alla scomoda vicenda. Il Premier ha inanellato una serie di promesse per tenere buoni i lampedusani ma che, però, si rivelano essere scelte non ecosostenibili. A sostenerlo è l’associazione Legambiente, che si schiera contro il programma del Governo.

Il Premier, per calmare gli animi degli isolani che sopportano da settimane (a dire il vero, da anni) questa precaria situazione di sicurezza e stabilità, ha promesso una serie di iniziative: porti franchi, cancellazione dei tributi, abolizione della burocrazia, casinò, campi da golf e costruzioni di varia natura. Il tutto, naturalmente, a discapito delle bellezze del territorio e della sostenibilità ambientale.
 
Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente, ha fatto sapere che “I lampedusani da anni subiscono le conseguenze di una politica dell’immigrazione improvvisata e trascurata. La gravità dei problemi di Lampedusa esige un intervento efficace che garantisca il futuro degli abitanti e lo sviluppo del territorio e non annunci sensazionalistici che promettono un’isola felice e rendono impraticabile qualunque serio confronto sulle scelte di sviluppo da fare“.
 
Prosegue Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia: “Lampedusa non ha bisogno di liberalizzare le attività edilizie ma di dotarsi finalmente di un piano regolatore che non ha mai avuto e di un piano paesaggistico che disciplini l’uso ordinato del territorio e recuperi decenni di degrado, frutto di abbandono ed abusivismo. E poi bisogna finalmente realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti che faccia partire la raccolta differenziata, mai avviata, e del ciclo delle risorse idriche ed energetiche puntando alla sostenibilità“.
 
Il tutto, condito dallo sviluppo di un ecoturismo che punti a promuovere le meraviglie paesaggistiche e culturali dell’isola siciliana, impreziosite da riserve naturali e marine di valore inestimabile e che raccolgono ogni anno 100.000 visitatori innamorati di questa perla del Mar Mediterraneo, ahimè, ancora troppo trascurata dai nostri governanti.