La Cruda Verità: Neonati Prematuri, Incubatrici in Avaria e il Tragico Impatto della Guerra a Gaza

La guerra in Medio Oriente sta portando la popolazione allo estremo, gli ospedali di Gaza sono malfunzionanti e i neonati prematuri stanno morendo.

Bambino nato prematuramente tenuto in incubatrice
Bambino nato prematuramente tenuto in incubatrice (Ecoo.it)

La guerra in Medio Oriente prosegue, imperterrita. La popolazione è allo stremo ed è costretta a vivere in città completamente distrutte, senza scorte di cibo o di acqua. Le bombe continuano a cadere, anche sugli ospedali. Interruzioni di corrente, distruzione di apparecchi tecnici, anche gli ospedali di Gaza non sono al sicuro, e c’è il problema di far sopravvivere i bambini appena nati.

Tutti i bambini nati prematuramente sono stati tirati fuori dalle loro incubatrici, ormai non funzionanti, e portati via. Ma la loro vita è in serio pericolo. Gaza è ormai ridotta a un cimitero, con montagne di cadaveri accatastati, o schiacciati sotto le macerie. I neonati, senza apparecchiature specifiche, sono lasciati morire, e la loro condizione mette in luce l’orrore della guerra.

L’orrore della guerra a Gaza: i neonati prematuri tenuti fuori dalle incubatrici rotte rischiano la morte

Gaza City completamente distrutta dalle bombe
Gaza City completamente distrutta dalle bombe (Ecoo.it)

I bombardamenti proseguono, causando interruzione di corrente elettrica, carenza di cibo e di acqua, e mancanza di medicinali. Chi può, trova rifugio nei sotterranei, o negli edifici già bombardati, in macerie. Molte persone muoiono per le ferite riportate, o perché non riescono a curarsi. È una lotta alla sopravvivenza, e a rimetterci sono soprattutto le persone più fragili.

Anziani, ma anche bambini di poche settimane, la cui speranza di vita è ridotta al minimo. L’ospedale Al-Shifa, il più grande di Gaza, è semidistrutto, e combatte quotidianamente con i malfunzionamenti degli apparecchi, l’assenza della luce e il timore delle bombe. Ogni giorni perdono la vita due o tre bambini appena nati. Lo staff medico è costretto a tirare fuori i bimbi dalle incubatrici.

Li traferiscono nei lettini, li coprono bene, li mettono l’uno accanto all’altro per monitorarli facilmente. Ma non c’è nulla di facile in una situazione del genere. Non ci sono forniture di ossigeno, le incubatrici sono rotte, o non ricevono più corrente, i generatori sono andati. Il dottor Abu Saba, che dirige uno dei reparti dell’ospedale, spiega la drammatica situazione nella quale sono costretti a vivere.

A Gaza l’ospedale Al-Shifa è al collasso: si accatastano cadaveri nei corridoi, nessuno può uscire

L’ospedale Al-Shifa è circondato dall’esercito israeliano, perché considerato uno dei principali covi di Hamas. “Nessuno entra e nessuno esce da qui”, spiega il primario, ma le sale operatorie sono fuori uso, le ambulanze sono ferme, e le persone all’interno della struttura stanno morendo, l’una dopo l’altra.

OMS e Medici Senza Frontiere, che hanno comunicazioni a singhiozzo con l’ospedale, sono preoccupati. L’esercito israeliano sta condannando i civili. Secondo le stime dell’OMS, dall’inizio della guerra, soltanto lungo la Striscia di Gaza sarebbero stati uccise oltre 11 mila persone, più della metà sarebbero donne e bambini. Un massacro.

L’attacco israeliano è pura crudeltà, è necessario un cessate il fuoco per ripristinare la condizione all’interno dell’ospedale, per far ripartire i macchinari, per smaltire i cadaveri, per recuperare i feriti in giro per tutta la città. Al momento, il numero dei pazienti ricoverati è quasi il doppio rispetto alla capacità dell’Al-Shifa, e non ci sono più medicinali. Si tratta di una condanna a morte.