Inquinamento: analisi dei porti italiani

[galleria id=”481″]L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in accordo con l’Associazione Porti Italiani, ha presentato a Genova il report “Traffico Marittimo e gestione ambientale nelle principali aree portuali nazionali“. Vediamo il resonconto.

Il bilancio coinvolge le 23 realtà portuali italiane più importanti. I dati esaminano gli aspetti ambientali più rilevanti: rilascio di petrolio nelle acque, inquinamento atmosferico, trattamento dei rifiuti. La presentazione del rapporto è contenuto nell’iniziativa “Salvaguardia e tutela dell’ambiente: i Green Port” che mette a confronto e sviluppa nuove prospettive per le fonti energetiche. Si parla quindi di fonti rinnovabili e soluzioni d’impiego dell’energia pulita (energia solare, energia eolica, idrocarburi innovativi, ecc.)
 
Inoltre, come spiegano il commissario dell’Ispra (Vincenzo Grimaldi) e il Presidenti di Assoporti (Francesco Nerli): “E’ importante che al processo di sviluppo logistico ed economico e al crescente uso del mare come via di comunicazione e trasporto, soprattutto di prodotti ad alta potenzialità inquinante, si accompagni la tutela dell’ambiente delle aree portuali da varie fonti di inquinamento nonché la minimizzazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture portuali sul territorio circostante. la totalità dei maggiori porti italiani è in grado di offrire una vasta gamma di servizi con finalità di prevenzione ed intervento a tutela dell’ambiente: ritiro dei rifiuti, pulizia degli specchi acquei e delle aree portuali, sistemi anti-inquinamento e disinquinamento, posa di panne galleggianti e altri sistemi di contenimento di possibili spandimenti, servizi e sistemi di controllo nelle fasi di movimentazione di merci pericolose, ecc. Peraltro, se la pianificazione e la programmazione del territorio con riferimento alle considerazioni ambientali competono all’Autorità Portuale, laddove istituita, ovvero agli altri enti della pubblica amministrazione responsabili dei restanti porti, la fase operativa compete, per i vari profili di rispetto dell’ambiente, anzitutto ai singoli operatori“.
 
Immagini tratte da:
digilander.libero.it
inaples.it
palermo.solotour.it
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