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Galline in giardino: ecco il numero massimo per legge

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Chi decide di avviare un pollaio nel proprio giardino ha sempre pronto un interrogativo: ma quante galline posso avere? Ecco la risposta

galli galline numero massimo permesso
Galli e galline all’interno di un pollaio (Foto di Javier Garcia da Pixabay)

Tra i quesiti più comuni per chi si avvia ad avere un proprio pollaio riguarda il numero di animali consentiti. Una domanda molto importante da non sottovalutare. Una risposta fondamentale per evitare anche il l’autorizzazione dell’Azienda Sanitaria Locale. In questo caso è importante però fare una distinzione sul tipo di pollaio:  ovvero se ospiterà solo e unicamente galline ovaiole – e quindi per l’autoproduzione delle uova – o se si vuole dei galli da mangiare oppure se gli animali si vogliono vendere. Fatta questa doverosa e fondamentale distinzione, vediamo quanti galli, galline e pulcini si possono avere in casa.

Quante galline si possono avere in giardino?

Galline nell’aia (Foto di pixelRaw da Pixabay)

Per rispondere al grande interrogativo è opportuno vedere ogni caso. Per esempio un’azienda agricola o anche di un agriturismo possono avere degli allevamenti di 20 galline ovaiole e uno, massimo due, galli. Discorso simile, ma diverso, per i cittadini privati. Un qualsiasi cittadino ha il permesso dell’ASL di allevare fino a un massimo 10 galline senza necessitare di nessuno permesso.

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Ma prima di procedere alla costruzione del pollaio e all’acquisto degli animali, è sempre opportuno controllare il regolamento del proprio comune e richiedere il parere dell’Azienda Sanitaria Locale. Solo in questo modo si eviteranno spiacevoli sanzioni. Ma è altrettanto importante rispettare alcuni vincoli se si vive in un condominio. Il pollaio in questo caso deve essere posto a una distanza minima di 10 metri dal confine con il vicino. E’ importante rispettare la regola dei 10 metri perché è diritto di chiunque segnalare una distanza minore.

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Altro aspetto da non sottovalutare riguarda l‘inquinamento acustico che questi possono generare. Per evitare ogni sorte di problema è consigliato rivolgersi al l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA). Questi effettueranno una perizia e valuteranno se il rumore prodotto rientra nei limiti concessi dalla legge.

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