I fantasmi esistono davvero? Cosa dice la scienza

Vi sfidiamo a non trovare tra le vostre conoscenze o tra i vostri parenti qualcuno che non possa raccontarvi di aver avuto un incontro con i fantasmi e garantirvi che esistono davvero. Ma cosa dice la scienza?

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Presenze (foto Pexels)

Spettri, spiriti, poltergeist, presenze. La storia dell’umanità è anche una storia fatta di racconti del paranormale al cui centro si trovano le creature più strane e disparate. Tra queste creature ci sono ovviamente i fantasmi. Prima dell’avvento della tecnologia delle foto erano relegati a ombre nelle storie dell’orrore ed è stato proprio lo sviluppo delle prime impressioni fotografiche a mostrarci, così pensiamo, creature bloccate tra qui e l’aldilà e a darci anche l’immaginario sui fantasmi che oggi sperimentiamo.

Ogni cultura del pianeta ha la propria teoria e la propria tradizione riguardo i fantasmi e gli spettri. Ma c’è modo di scoprire se i fantasmi esistono realmente? La scienza ha provato a spiegare che cosa potrebbero essere quelli che noi identifichiamo come spettri. Al netto di enormi difficoltà che la comunità scientifica trova nell’applicare criteri logici ai racconti di chi dichiara di aver avuto un incontro paranormale, ci sono comunque alcune spiegazioni molto plausibili.

Se i fantasmi non esistono, che cosa ho visto?

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Presenze (foto Pexels)

La spiegazione per cui qualcosa di strano e inspiegabile sia attribuibile a un fantasma, a uno spettro o a una presenza aiuta, anche se sembra un controsenso, a vivere meglio. L’uomo cerca fin dalla notte dei tempi di trovare spiegazioni a tutto ciò che succede in natura, anche al costo di tirare in ballo fantasmi e divinità. Esattamente come siamo portati a vedere facce anche nelle nuvole e nei tombini, allo stesso modo siamo portati a trovare una spiegazione che ci permetta di dormire serenamente.

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E la scienza ha tentato nei decenni di trovare ragioni scientifiche che possono in qualche modo spiegare perché qualcuno dichiara di aver visto o sentito qualcosa di paranormale. C’è per esempio uno studio pubblicato nel 2014 e condotto dal Swiss Federal Institute of Technology che dimostra come ci sia proprio una parte del nostro cervello programmata per generare la sensazione di una presenza anche se non c’è nessuno.

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Ma senza scomodare il funzionamento del nostro cervello, ci sono in realtà altre spiegazioni che ci inducono a pensare che i fantasmi esistono davvero. Nel corso della storia, tanti eventi paranormali possono per esempio essere spiegati con intossicazioni alimentari portate molto spesso dalle muffe.

I sintomi di una intossicazione da muffe sono per esempio proprio il delirio e la paura irrazionale. Ci sono poi altre forme di intossicazione come quelle da monossido di carbonio. Non dobbiamo sottovalutare il potere della suggestione e i suoni a bassa frequenza ovvero quelli che si trovano sotto i 20 Hz, che il nostro orecchio non discerne e generano sensazioni di malessere.