Energia nucleare: chi non si fida della moratoria di un anno

Energia nucleare
Come oramai preannunciato da qualche giorno, il governo italiano ha deciso di sospendere, per un anno, i piani legati al ritorno allo sfruttamento dell’atomo attraverso la realizzazione di nuove centrali nucleari da installarsi nella penisola. Una moratoria di un anno, che secondo il Ministro dello sviluppo economico Paolo Romani servirà a riflettere sulla ricerca dei siti e sulla successiva installazione delle unità nucleari.

La “moratoria” di un anno non sembra tuttavia convincere tutti, opposizione e alcuni operatori ambientalisti su tutti. La sospensione, sostengono costoro, è infatti solamente un impegno politico, non rappresentando non solo alcun ripensamento formale, ma nemmeno un atto giuridico di slittamento sostanziale.
 
Inoltre, ciò che ritiene l’opposizione, è che l’iniziativa giunga come una mossa di contrasto alla forte emotività suscitata dal dramma giapponese, con la centrale nucleare di Fukushima a costituire monito per una corsa frettolosa al ritorno del nucleare.
 
Lo slittamento di un anno potrebbe in altri termini costituire un “depotenziamento” del referendum in programma tra qualche mese, con tutto ciò che potrebbe conseguirne.
 
Intanto, secondo quanto sostiene l’Osservatorio Giornalistico Mediawatch, ben il 90% degli italiani preferirebbe attualmente investire nelle eco-energie piuttosto che sulle rinnovabili. Il 68% degli intervistati si è infine dichiarato contrario al ritorno del nucleare in Italia.