Ecomostri in Italia: l’incubo degli abusi edilizi [FOTO]

[galleria id=”2291″]Ecomostri in Italia: la mappa degli abusi edilizi nel nostro Paese è piena di costruzioni che, da Milano a Palermo, mettono a dura prova l’ambiente in tutti i suoi aspetti. Il primo concetto sul quale riflettere è quello relativo all’inquinamento. Questi enormi edifici di cemento costituiscono un vero e proprio pericolo per la natura e molto spesso sono realizzati in luoghi che dovrebbero essere particolarmente protetti. Spiagge e aree archeologiche, in tutta Italia, devono fare i conti spesso con questa realtà. E questo succede in tutte le regioni italiane.

La fotografa Maria Teresa Furnari ha effettuato un lungo viaggio in tutta Italia, con un percorso di 2.400 chilometri, per analizzare il problema e mettere a punto un vero reportage dell’incubo degli abusi di questo tipo. Aveva con sé uno specchio. Nelle sue foto lo ha posizionato davanti a questi enormi edifici, spesso abbandonati, per riflettere la natura dell’ambiente circostante, in piena contraddizione con il soggetto delle foto. E’ proprio questo che risalta maggiormente quando osserviamo gli ecomostri: il contrasto con l’ambiente circostante, molto spesso pieno di verde, che fatica a prendere il sopravvento, a causa di queste grandissime distese di cemento.
La mappa degli ecomostri
Nella costa del Golfo di Sorrento, un vero paradiso della natura, tra Vico Equense e Meta, c’è l’ecomostro di Alimuri, una costruzione di 6 piani su una superficie di 2.000 metri quadrati. Inizialmente il progetto era quello di un albergo, la licenza era stata concessa nel 1964 e successivamente fu ritirata, ma nel frattempo i lavori sono iniziati e tutto è rimasto per decenni in questo modo. Della sua demolizione si discute da tanti anni, ma l’ipotesi potrebbe presto diventare concreta. Un altro hotel mai terminato è quello di Reggello, nel Fiorentino. Qui l’ecomostro è in mezzo al bosco, tra le sequoie secolari. Il progetto è iniziato negli anni ’70, ma dopo il fallimento dell’azienda costruttrice tutto è rimasto incompiuto. E c’è ancora una gru a ricordarci della situazione. Se ci spostiamo più a Sud, in provincia di Palermo, troviamo Pizzo Sella, alle spalle di Mondello. Qui ci sono 170 villini che, secondo i carabinieri, potrebbero costituire una “colossale speculazione immobiliare”. Le costruzioni sono state sequestrate tra il 1999 e il 2000, ma in seguito alcune sono state condonate. In ogni caso, anche se i giudici hanno deciso che gli acquirenti erano in buona fede, le costruzioni sono rimaste incompiute.
Altra situazione da considerare è quella di Consonno, nella zona di Lecco. Si tratta di un borgo agricolo antico, che negli anni ’70 è stato completamente abbandonato con lo scopo di creare un centro commerciale e degli edifici dedicati all’intrattenimento. Una frana, però, impedì di proseguire i lavori e il progetto fu completamente abbandonato. Il risultato, quindi, è adesso costituito da una vera e propria città fantasma. E ancora, a Chiavari, in provincia di Genova, c’è l’ex colonia estiva Fara, abbandonata tra mura in cattivo stato e vetri rotti. A Monteroni d’Arbia si fa notare il silos della Idit, una torre alta 50 metri, che doveva essere utilizzata per essiccare i pomodori. L’obiettivo, anche in questo caso, non è mai stato raggiunto e, come nel resto d’Italia, rimane un ammasso di cemento tra la bellezza del verde.