Discarica abusiva amianto in Veneto: sequestrate 300 tonnellate

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La guardia di finanza ha scoperto una discarica abusiva di amianto in Veneto. La discarica in questione si trova a Maserà di Padova e occupa un’area che corrisponde a circa 20.000 metri quadrati, che è soggetta da una pericolosa contaminazione del territorio, proprio a causa della presenza dell’amianto. Per sostenere l’impegno nei confronti della sostenibilità ambientale, i finanzieri hanno sequestrato l’area contaminata, provvedendo quindi anche al sequestro di 300 tonnellate di amianto. In ogni caso nella discarica sequestrata, oltre all’eternit, sono stati riscontrati anche altri rifiuti pericolosi.

Si tratta di rifiuti speciali e nocivi, come copertoni usati, vernici, oli esausti, solventi, batterie al piombo e materiale che proviene da opere di demolizione. Davvero un attentato alla salvaguardia dell’ambiente. Il proprietario del terreno è stato denunciato.
Come ha fatto notare l’assessore alle Politiche Ambientali della Regione Veneto, Maurizio Conte, l’amministrazione regionale sta portando avanti un’opera attenta, per monitorare il territorio e rintracciare eventuali siti inquinati.
Su questa azione si stanno investendo grandi risorse economiche e si sta facendo ricorso anche a tecniche sofisticate, come azioni di fotorilevamento aereo. La Regione inoltre sta provvedendo ad organizzare una vera e propria anagrafe dei siti che devono essere sottoposti ad un’opera di bonifica.
Il tutto dovrebbe servire a far emergere situazioni di rischio ambientale, a cui rimediare. Un obiettivo importante, se si vuole stare attenti alla salute dei cittadini, alla valorizzazione del territorio e del suo importantissimo patrimonio ambientale.
GR
Discarica abusiva sequestrata in Sardegna
Quello dei rifiuti continua ad essere un problema ampio. Basti pensare alla discarica abusiva che è stata sequestrata in Sardegna di recente, che rappresenta l’occasione per riflettere sulla complessa questione dello smaltimento dei rifiuti e sull’ingente impatto ambientale che esso è in grado di generare, se si agisce in maniera scorretta, non tenendo conto delle possibilità che possiamo mettere in atto in vista della conservazione dell’ambiente. Quella sequestrata in Sardegna era un’enorme discarica di rifiuti pericolosi a poca distanza da Cagliari. Una gestione dei rifiuti illegale.
La mappa delle discariche dei rifiuti abusive e autorizzate in Italia è molto ampia ed eterogenea, per cui spesso molti casi simili a quello registrato in Sardegna vengono alla luce, dimostrando come non è mai abbastanza ciò che si fa per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo. Occorre mettere in atto comportamenti ecocompatibili, ma allo stesso tempo c’è bisogno di interventi mirati da parte degli vari enti.
Un esempio per tutti: in Toscana è stato raggiunto un accordo per lo smaltimento dei rifiuti, che di certo andrà a vantaggio della sostenibilità ambientale. Non in tutto il territorio italiano si opera in questo modo e i danni ambientali sono molti. Il Corpo Forestale, che ha seguito tutta la vicenda in Sardegna, ha reso noto che all’interno della discarica abusiva erano presenti, oltre a residui di materiali da costruzione, anche vernici industriali, solventi, batterie esaurite di autoveicoli ed elettrodomestici non più utilizzati.
Un grande rischio per l’ambiente, visto che tutti questi rifiuti, soggetti ad un processo di combustione, emettono nell’atmosfera sostanze tossiche.