Disastro ferroviario di Saronno: la ricostruzione e il bilancio dell’incidente del 1924

Nel luglio del 1924, un treno viaggiatori deragliò a meno di due chilometri dalla stazione di Saronno (Varese), dove sarebbe dovuto arrivare.

Incidente stazione Saronno tre morti
Binari (Foto da Canva) – Ecoo.it

A Saronno, in provincia di Varese, nel 1924 si consumò un terribile incidente ferroviario, era il 17 luglio ed era da poco passato mezzogiorno quando un treno partì da Novara, circa un’ora più tardi dalla partenza, la tragedia.

L’incidente provocò la morte di tre persone ed il ferimento di altre ottanta. Le indagini si prolungarono per diverso tempo, ma gli inquirenti non riuscirono mai ad accertare quali fossero le cause certe del terribile disastro.

Incidente ferroviario di Saronno: la dinamica

Erano da poco passate le dodici del 17 luglio 1924 quando un treno viaggiatori omnibus lasciava la stazione di Novara. Dopo circa sessanta minuti sarebbe dovuto arrivare a Saronno, ma non andò così, perché il treno non arrivò mai a destinazione.

Treno deragliato Saronno luglio 1924
Treno (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il convoglio durante il tragitto, dopo aver superato la stazione di Rescaldina, giunse all’altezza della località di Girola, dove, purtroppo deragliò a meno di un chilometro e mezzo dalla stazione di destinazione.  Una locomotiva finì sull’autostrada che in quel momento era in costruzione.

Da lì, diverse carrozze si incastrarono fra di loro. Il terribile incidente richiamò l’attenzione degli operai impegnati in alcuni lavori lungo l’autostrada. Immediatamente si precipitarono sul luogo e furono chiamati i soccorsi. Si cominciavano a tirare fuori le persone incastrate fra le lamiere. Alla fine si contarono tre decessi e ottanta feriti, i più gravi furono portati all’ospedale di Saronno, mentre chi aveva riportato lesioni lievi fu medicato sul posto.

Le indagini dopo il disastro

Incidente ferroviario Saronno 1924 treno
Binario (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ci fu la necessità di aprire l’indagine e furono eseguiti due sopralluoghi, il primo condotto dalle ferrovie del Nord e l’altra dal prefetto di Milano. Fu sentito il macchinista, che si trovava ricoverato in ospedale e lui stesso disse che il treno proseguiva la sua corsa ad una velocità di circa 50 km/h, ma dichiarò anche che mentre guidava non aveva visto nessun ostacolo sui binari. Il bagagliaio, però, deragliò provocando il disastro. Quello che non andava probabilmente erano le cattive condizioni del convoglio. L’inchiesta andò avanti per diverso tempo, ma non vi furono ulteriori sviluppi sull’accaduto.