Disastro della diga di Banqiao

Per numero di morti, il disastro della diga di Banqiao è stata una delle catastrofi più dolorose nella storia umana. Torniamo indietro nel tempo, andando a rivivere quei terribili attimi.

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Distruzione della diga di Banqiao (foto di STOP Burumba Hydro da Facebook)

Gli inizi della costruzione della diga di Banqiao risalgono ai primissimi anni ’50. Il progetto prevedeva la realizzazione di più di 60 dighe per arginare l’imponente fiume Ru e per generare energia idroelettrica. Al termine della costruzione, la struttura si presentava con un gigante di cemento: era infatti alta più di 118 metri e poteva contenere una quantità d’acqua pari a 492 milioni di metri cubi. 

Nella creazione del progetto prese parte Chen Xing, uno dei più famosi idrologhi della Cina. L’uomo consigliò di disporre almeno 12 paratoie di sicurezza al fine di consentire la rimozione dell’acqua in eccesso. Ne furono realizzate però solamente 5 e Chen Xing fu sollevato dall’incarico. Già dai primi anni della sua vita, la diga di Banqiao presentava fessure e crepe, riparate poi con l’aiuto dei sovietici tanto che al completamento della manutenzione gli fu affibbiato l’appellativo di “diga di ferro” venendo considerata pressoché indistruttibile.

Disastro della diga di Banqiao: la dinamica della catastrofe

Dagli anni ’50 però facciamo un balzo nel tempo in avanti, fermandoci al 1975. Nell’Agosto di tale anno si verificò un evento climatico eccezionale che neppure gli esperti di settore riuscirono a prevedere. Contro la Cina infatti si abbatté il super tifone Nina, il quale portò tempeste e precipitazioni fuori da ogni immaginazione. Sul territorio orientale in tre giorni si scagliarono più di 1000 millimetri d’acqua. Per capire la particolarità dell’evento basti pensare che in un anno medio cadono sul terreno circa 800 millimetri d’acqua.

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Un super tifone visto dall’alto (foto da Canva) – Ecoo.it

La pioggia fece accrescere vertiginosamente i livelli dei fiumi, specie del Ru. Il 6 Agosto fu chiesto di aprire la diga di Banqiao, sollecitazione immediatamente respinta. Una seconda richiesta fu fatta il giorno dopo e venne accettata ma il telegrafo aveva smesso di funzionare a causa del maltempo. Così dopo la mezzanotte dell’8 Agosto, crollò la vicina diga di Shimantan. L’acqua si riversò dunque nella diga di Banqiao che non poté reggere così tanto peso e conseguentemente cadde a pezzi.

Conseguenze e vittime

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La furia dell’acqua (foto da Canva) – Ecoo.it

La discesa dell’acqua fu infermabile, molto simile a quella di uno tsunami. Ben sette capoluoghi di contea vennero inondati completamente (Xiping, Suiping, Ru’Nan, Luohe, Xincai, Pingyu e Linquan) così come numerose comunità e campi coltivati. Il numero di vittime venne reso noto solo nel 2005, quando il caso fu declassificato da segreto di Stato. Nel documento si parla di 26mila morti a causa delle inondazioni e di altri 145mila morti dovuti a carestie ed epidemie. A questo bisogna sommare il crollo di quasi 6 milioni di edifici e la problematica degli sfollati che toccò quota 11 milioni. Per tutti i dati riportati fino a questo momento, il crollo della diga di Banqiao è considerato come uno dei disastri più grandi nella storia dell’industria energetica.