Da dove arriva il pesce dell’Esselunga? Provenienza incredibile

Sapere la provenienza dei prodotti ittici che portiamo in tavola è un fattore fondamentale per la nostra salute. In tal caso, sai da dove arriva il pesce dell’Esselunga? Scopriamolo insieme.

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Da dove arriva il pesce dell’Esselunga? (foto da Canva) – Ecoo.it

Ogni prodotto ittico che acquistiamo all’interno dei supermercati possiede l’indicazione della provenienza: in questo modo sapremo se è stato allevato, se invece è stato pescato in cattività e il luogo specifico da cui arriva. Sapere queste informazioni è di vitale importanza in quanto il pesce proveniente da alcune zone del mondo può considerarsi rischioso per la nostra salute.

La FAO (Food and Agricolture Organization, ossia l’Organizzazione Mondiale per il cibo e l’agricoltura) ha stilato una lista in cui evidenzia le parti del globo dove i prodotti alimentari sono meno sicuri. Una di queste è sicuramente la zona 61, situata in Giappone nei pressi di Fukushima. Dopo il disastro nucleare infatti, il pesce di quella zona mostra un alto livello di radioattività. Premessa fatta, vediamo insieme qual è la provenienza del pesce in uno dei supermercati più presenti in Italia, l’Esselunga.

Da dove arriva il pesce dell’Esselunga?

La catena di rivendita di generi alimentari ci tiene a specificare sul proprio sito che tutti i prodotti ittici presenti sui loro banconi sono freschi e non decongelati. La maggior parte del pesce arriva direttamente dall’Italia specie dal Mar Tirreno e dal mare che lambisce la Toscana. Si evidenzia però ad esempio il salmone giunge sui bancali dalla Norvegia mentre il merluzzo dai mari baltici.

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Salmone dal mare norvegese (foto da Canva) – Ecoo.it

Passiamo al crudo: il pokè formato da varie tipologie di verdure o frutta con l’aggiunta di pesce non cotto arriva dai mari delle Hawaii. Un fattore importante da sottolineare è l’involucro: è infatti prodotto con plastica 100% riciclabile. Per quanto riguarda le tartare di tonno, salmone o gambero rosso, possiamo leggere sul sito che essi arrivano direttamente dai mari italiani, più specificamente dai fornitori di Mazara del Vallo. I prodotti ittici, una volta pescati, vengono congelati ad una temperatura sotto ai 60° direttamente sulle navi.

La pesca sostenibile: perché è importante nel XXI secolo

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Peschereccio in attività (foto da Canva) – Ecoo.it

Se noi umani ci stiamo moltiplicando con una velocità disarmante, i pesci nei mari e negli oceani stanno diminuendo vertiginosamente. Dunque, praticare la pesca sostenibile significa lasciare nel mare abbastanza esseri marini rispettando l’habitat circostante. In questo modo non si va ad intaccare l’equilibrio degli ecosistemi acquatici. Ma come riconoscere al supermercato se l’alimento che stiamo acquistando risponde a questi parametri? Semplice, verrà apposta un’etichetta sulla confezione. Qualora leggessimo le dicitura MSC (Marine Stewardship Council) oppure “Friend of the Sea“, ci troveremo davanti a pescati sostenibili.