Copernicus e i dati sul caldo: il 2022 in Europa non è stato certo un buon anno

Copernicus, l’agenzia che monitora i cambiamenti climatici, tira le somme del caldo 2022. Con la speranza che non si ripeterà

cambiamenti climatici 2022 copernicus
Caldo (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Anche se ogni anno con l’avvicendarsi delle stagioni si desidera tornare al bel tempo, quest’anno l’estate è vista con timore da molte persone. Specialmente dal analisti dei dati sui cambiamenti climatici e dai lavoratori impiegati nel settore agricolo. Il 2022 ha lasciato strascichi non da poco nei settori agricoli ed in generale nell’ecosistema europeo. Ciò che ha reso l’estate 2022 particolarmente allarmante è stato il caldo torrido, accompagnato da tutti i negativi fenomeni conseguenti. Dopo quasi un anno Copernicus, l’agenzia che si occupa delle stime e dell’analisi dati sui cambiamenti climatici, tira le somme.

E le conclusioni non sono incoraggianti. Il caldo torrido e le temperature altissime, oltre a creare problemi alla salute ambientale hanno inficiato anche quella umana. Con la conseguenza che ci sono stati maggiori ricoveri a causa del caldo.

Copernicus ed il 2022, le stime sulle temperature

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Caldo (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Ciò che è emerso dai dati di Copernicus sono stati dati devastanti non solo per il calcolo delle temperature, ma anche per le conseguenze a breve e lungo termine del caldo 2022. In Europa, specialmente nella parte meridionale, di cui l’Italia fa parte, si sono registrati 1,4 gradi in più rispetto alla media. E 2,2 gradi in più se confrontati con le temperature dell’epoca preindustriale, da quando sono iniziate le registrazioni. Se si considera che gli accordi di Parigi, che gli stati membri hanno sottoscritto, prevedono che non si debba superare il limite di 1,5 gradi oltre l’epoca preindustriale, ecco che l’obiettivo è già tradito. La 2022 è stata considerata la seconda estate più calda di sempre.

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Le conseguenze del caldo

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Siccità (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Non si possono dimenticare le immagini dei cittadini che giocano a bocce sul letto del Delta del Po, completamente in secca. Come non si possono dimenticare l’enorme quantità di incendi che nel 2022 hanno letteralmente mandato in fumo una quantità impressionante di ettari di terra. Con la conseguenza di un rialzo impressionante della densità di Co2 nell’atmosfera. I dati parlano chiari. Non ci deve essere più un’estate come il 2022. I cambiamenti climatici non solo sono stimati, ma anche percepiti con mano da chiunque.