Un “Hachiko” tutto italiano: a Ferrara il cane Giorgio aspetta ogni mattina il suo padrone scomparso nel loro bar preferito.
A Scortichino, una piccola frazione nel Ferrarese, si è verificato un tenero esempio di fedeltà canina che ha commosso l’intera comunità, facendo il giro d’Italia e diventando virale. Lui si chiama Giorgio ed è un meticcio di 12 anni: da circa un mese, ovvero da quando il suo anziano proprietario è venuto a mancare, continua a compiere ogni mattina lo stesso rito che condivideva con l’uomo. Raggiunge il bar dove erano soliti incontrarsi e, puntuale, si siede sotto al tavolo accanto a quella che era la sedia del suo amico umano.

Di buon mattino, esattamente come facevano insieme, il cane Giorgio percorre le vie di Scortichino per arrivare al bar, entra con calma, si accomoda nel suo angolo consueto – sotto lo stesso tavolo – e aspetta. Ma la sedia accanto a lui è vuota, da quando il suo compagno umano non c’è più, scomparso circa un mese fa. Eppure quell’abitudine il meticcio proprio non l’ha persa, a testimonianza del grande affetto canino nei confronti degli esseri umani.
Il comportamento di Giorgio è diventato virale
Raccontano i frequentatori del bar che Giorgio non mostra agitazione: non abbaia, non si lamenta, ma si limita a restare lì, in silenzio, per una ventina di minuti, poi, con lo stesso passo tranquillo, torna verso casa. Quella di questo cane è una storia che è davvero fuori dall’ordinario e che invita davvero a una riflessione: è stato adottato dal canile di Mirandola, nella provincia di Modena, e si è legato visceralmente al suo nuovo papà umano, che non ha mai voluto abbandonare.

Secondo chi lo conosce, nel tempo ha costruito un legame profondo con l’uomo che gli ha offerto una seconda possibilità, fatto di coccole, passeggiate e momenti condivisi: la testimonianza di quel rapporto davvero fuori dall’ordinario sta tutta nel fatto che – nonostante la dipartita dell’anziano – Giorgio non salta un solo giorno l’appuntamento con la colazione al bar, ma senza appunto pretendere nulla in cambio dal barista o dagli altri avventori.
Come il leggendario Hachiko: ma i cani conoscono l’elaborazione del lutto?
La storia di Giorgio ricorda quella leggendaria di Hachiko, il celebre cane giapponese che per anni attese il suo padrone alla stazione di Shibuya, ignaro della sua scomparsa, oppure quella che vi abbiamo raccontato tempo fa di Leao, il cane che vegliava sulla tomba della proprietaria. La gente di Scortichino ha cominciato a notare la presenza di Giorgio già il giorno successivo alla morte del padrone e nel giro di pochi giorni si è resa conto che tutto questo non era casuale.

Secondo il veterinario Federico Coccia, citato dal Corriere della Sera, i cani “non possono elaborare la morte come gli esseri umani. Non capiscono davvero cosa significhi la morte, ma sentono un’assenza fisica molto forte”. Questo provoca in loro una vera e propria confusione, che può portare a delle patologie come ansia, letargia, disturbi del sonno oppure a una richiesta maggiore di attenzione. A volte basta poco, anche solo mantenere la routine quotidiana.