Behind the label, un documentario svela i rischi del cotone OGM [FOTO & VIDEO]

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È principalmente italiano il nuovo documentario “Behind the label” che cerca di mettere a fuoco temi scomodi ma importanti, come i danni ambientali causati dalla trasformazione della pianta del cotone da organica a geneticamente modificata. Il caso si è svolto in India ed ha da subito testato l’interesse del team, che dopo l’anteprima di Norimberga presenterà il lavoro il 27 maggio a Firenze, nell’ambito dell’iniziativa Terra Futura. Con questa testimonianza video si mira proprio ad alzare il sipario sui danni alle persone, agli animali e all’ambiente causati proprio dalle coltivazioni geneticamente modificate. Per capirne l’entità, anche stavolta, ci aiutano i numeri: il costo delle sementi è passato da 9 a 4000 rupie, e se noi ci lamentiamo della grave crisi economica che ci sta colpendo sappiate che sono 216000 i suicidi avvenuti negli ultimi nove anni per il medesimo motivo, senza contare i campi ormai inutili e non più fruttuosi e la decimazione di molti capi di bestiame.

“Behind the label” è una vera e propria inchiesta che cerca di comprendere quale sia il business delle piante geneticamente modificate, in particolare nella coltivazione del cotone, e quali siano le conseguenze: questo video documentario ha proprio lo scopo di indagare la realtà sociale, umana e ambientale che si è sviluppata in questi territori. Lo sviluppo di tecnologie esagerate applicate ai terreni agricoli creano terribili alterazioni agli equilibri ambientali, portando ai terreni fino alla più totale sterilità e a riempirsi di parassiti. Persino i più comuni animali domestici arrivano a morire dopo passato un po’ di tempo tra i residui del cotone geneticamente modificato.
In India l’emergenza è massiccia, violenta e pericolosa: tramite il documentario si vedono le interviste ad agricoltori ed esperti, i quali raccontano la loro verità. Una verità coraggiosa anche se faticosa, di quelli che hanno scelto un’alternativa sostenibile, in favore della tutela ambientale, per la coltivazione biologica del cotone.
Sono queste le persone e le professioni che andrebbero stimolate e incentivate, perché contro la maggior parte degli altri stanno cercando di preservare ambiente ed esseri viventi da un grande disastro ambientale, purtroppo già in atto. È a questo che mira principalmente in documentario, a sensibilizzare il mondo occidentale ma anche a dare la speranza che un nuovo tipo di fare coltivazioni di cotone è possibile, reale.
Questo, però, senza dimenticare ma anzi, proprio sottolineando i rischi che si stanno correndo: c’è infatti una tossina (Bacillus Thuringensis) geneticamente introdotta nel cotone proprio per uccidere ed eliminare gli insetti che attaccano le piante, e si crede che sia proprio questa ad avere avvelenato migliaia di animali che pascolavano nei campi dove viene coltivato il cotone, pensando così di prevenire l’utilizzo esterno di pesticidi.
Questo ambizioso progetto vede alla produzione Barbara Ceschi a Santacroce e coprodotto da Overcom, mentre la parte autorale è stata affidata a Cecilia Mastrantonio e a Sebastiano Tecchio, il quale si è occupato anche della giuria. L’accompagnamento musicale è stato realizzato da Riccardo Cimino e il prezioso lavoro di coordinamento in India è stato affidato a Fabio Colapinto.