Batterie al litio, riciclo grazie alle arance: come funziona il progetto

Batterie al litio, il riciclo diventa ecologico grazie alle arance. Un progetto tutto italiano lanciato da una startup pugliese. I dettagli

Batterie al litio riciclo
Batterie al litio e arance (Ecoo.it)

Riciclare le batterie al litio oggi è un processo molto dispendioso, non solo a livello economico ma anche ambientale. Le batterie esauste, infatti, vengono sottoposte ad un processo che permette di recuperare i metalli preziosi ma che richiede un elevato consumo energetico e dunque un impatto ambientale notevole con elevate quantità di gas serra emesse nell’atmosfera.

In alternativa vengono impiegate delle reazioni chimiche in soluzione acquosa che non sono molto dannose ma che, di contro, incidono molto dal punto di vista ecologico ed economico. Tutto questo però presto potrebbe essere messo da parte grazie alle arance. È tutto italiano, infatti, un brevetto che propone un metodo innovativo per riciclare le batterie al litio in modo del tutto naturale.

Batterie al litio, il riciclo con le arance: come avviene

Scarti delle arance riciclo batterie litio
Scarti delle arance usati per il riciclo delle batterie a litio (Ecoo.it)

L’idea è nata a quattro ingegneri pugliesi e l’innovativo medoto del riciclo delle batterie al litio tramite le arance viene promosso dalla loro start-up. Una proposta del tutto pionieristica che sfrutta l’acido citrico e gli scarti della lavorazione delle arance per dare nuova vita ai dispositivi, senza inquinare. Come avviene il tutto?

Tramite un processo idrometallurgico efficace, ecologico e sostenibile che sfrutta proprio degli elementi ecologici come gli scarti della frutta e della verdura e l’acido per riciclare le batterie estraendo nichel, cobalto e litio. In questo modo, infatti, si riduce l’utilizzo delle alte temperature ed i tempi prolungati, caratteristiche tipiche dei processi tradizionali, si lavora con un grande risparmio energetico e un’impronta ambientale decisamente ridotta e si abbassa anche la necessità di estrarre nuove materie prime.

Una mossa davvero molto potente che in un colpo solo riesce a risolvere diversi dei problemi sui quali ci si interroga da diverso tempo: da un lato il riciclo delle batterie, dall’altro la gestione degli scarti agroalimentari ma anche l’approvvigionamento di materie prime che oggi sono definite critiche come il litio.

A cosa punta la start-up

Per la startup questo è solo l’inizio di un lungo processo. Gli ingegneri, infatti, non si vogliono fermare al solo riciclo delle batterie ma diventare, tramite il metodo ecologico ideato, un punto di riferimento ed un modello per il settore della green economy. L’obiettivo è quello di trasformare del tutto l’industria del riciclo mettendo in atto soluzioni non solo sempre più ecologiche e rispettose dell’ambiente ma anche economicamente sostenibili e vantaggiose.