Le aquile compiono un gesto estremo pur di raggiungere la “vecchiaia”

Questo è ciò che fa un’aquila quando raggiunge la vecchiaia. Semplicemente incredibile! Il gesto estremo che compiono quando sentono di essere arrivate in là con l’età.

Aquile in vecchiaia
Aquila in volo (Foto da Canva) – Ecoo.it

Le aquile sono uccelli maestosi e temibili che volano in alto tra le nuvole anche per avere una visuale migliore delle loro prede. Per millenni l’uomo ha ammirato questo animale con la testa rivolta all’insù, ma sapete cosa succede davvero alle aquile quando invecchiano?

Quando le aquile invecchiano fino a 30-40 anni, i loro artigli crescono raggiungendo dimensioni spropositate che gli impediscono di cacciare regolarmente. Anche il loro becco si incurva in modo che è quasi impossibile afferrare le prede e mangiare. Anche il piumaggio subisce dei cambiamenti, si appesantisce rendendo difficile il volo.

Il gesto assurdo che le aquile compiono raggiungendo la vecchiaia

Le aquile sono uccelli imponenti e astuti predatori che con la loro vista sopraffina riescono a cacciare qualsiasi preda. Volando in alto, hanno una visuale completa del terreno da predare. Sono maestosi fino al trentesimo anno di vita, quando la vecchiaia bussa anche alla loro porta.

Si verificano dei cambiamenti fisiologici, come in tutte le specie. Gli artigli si allungano, le piume si intrecciano, il becco si incurva e mangiare e nutrirsi diventa impossibile. Quindi le scelte per questi maestosi volatili giunti a metà della loro vita sono due: lasciarsi morire in quelle condizioni disastrose o morire per rinascere.

Aquila vecchiaia
Aquila (Foto da Canva) – Ecoo.it

Infatti, giunte a questo punto, le aquile sono solite compiere un gesto che a noi sembra piuttosto estremo. Si recano infatti nelle profondità delle montagne, nei loro nidi per sbattere il loro becco ricurvo contro la roccia fino a distruggerlo completamente. Un gesto molto doloroso, ma necessario per la loro sopravvivenza.

Il motivo di questo gesto

Aquile in volo
Montagne (Foto da Canva) – Ecoo.it

Una volta rotto il becco, per un po’ le aquile saranno in astinenza e non potranno nutrirsi, fino alla ricrescita di un becco più adatto e contenuto. Una volta rimesse in sesto, si strapperanno gli artigli troppo lunghi per cacciare i quali cresceranno anche essi dopo il tempo di guarigione necessario.

Dopo qualche mese, questi volatili si strappano via anche le piume per favorire la crescita di un nuovo piumaggio più leggero e adatto a volare. Solo a questo punto potranno riprendere a cacciare normalmente. Il motivo per cui compiono questo estremo gesto è puramente per sopravvivere. La loro esistenza è infatti costantemente minacciata da cambiamenti climatici che non solo gli impediscono di cacciare, ma riducendo la fauna circostante, diminuiscono il numero di prede disponibili.