Andrea Cisternino in Ucraina, bruciato il rifugio dei randagi: morti 70 cani

rifugio randagi andrea cisternino ucrainaE’ stato dato fuoco al rifugio di Andrea Cisternino in Ucraina. Il noto attivista animalista opera documentando le terribili condizioni che vivono i cani randagi in Ucraina e si è dato da fare anche per realizzare un canile modello, proprio per andare in aiuto alle povere bestioline, che spesso si ritrovano a fare una vita di stenti. L’episodio dell’incendio al canile gestito da Cisternino lascia veramente esterrefatti, perché appare come una crudeltà nei confronti di questi esseri viventi, che avrebbero bisogno di qualcuno in grado di salvarli.

Secondo le notizie che sono rimbalzate sui social, sarebbero morti molti cani e si è verificato che l’incendio è doloso. Anche Andrea Cisternino ha rilasciato una dichiarazione attraverso il profilo Facebook della moglie Vlada: “Siccome non riesco a scrivere sul mio profilo a causa dei troppi post, volevo dirvi che stiamo bene, intossicati ma bene. Una ragazza è ferita lieve e purtroppo 70 dei nostri randagi sono stati uccisi, bruciati vivi”.
La battaglia di Andrea Cisternino
La battaglia che Andrea Cisternino sta cercando di portare avanti significa aiutare gli ultimi. Il rifugio per i cani era stato costruito grazie all’investimento personale di Andrea e della moglie, ma anche utilizzando tutte quelle donazioni che sono arrivate da parte dei cittadini. Cisternino ha di volta in volta denunciato gli atti di violenza nei confronti dei randagi, questione legata ad una vera e propria indifferenza da parte dei più e all’ostilità derivante dalle forze di polizia ucraine. Andrea Cisternino si trova ad essere abbandonato nel portare avanti la sua battaglia contro quelli che si possono definire dei veri aguzzini, che si scagliano contro creature deboli.
Le polemiche sui social network stanno imperversando, dopo che si è diffusa la notizia dell’incendio, ma forse avremmo dovuto pensarci prima ad aiutare concretamente Andrea e i suoi cani, che ormai sono morti bruciati. Le notizie trapelate parlano in particolare di liquido infiammabile versato lungo il perimetro del rifugio. L’intenzione era proprio quella di causare uno sterminio di massa, che ha trovato il suo apice in occasione degli Europei di calcio del 2012 (LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA AD ANDREA CISTERNINO). Un’ondata nuova di violenza, quindi, si è abbattuta su questi poveri randagi.